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Senza denaro, sarà terribile: I ricchi non saranno ricchi e i poveri non saranno poveri.

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Senza denaro, sarà terribile: 
I ricchi non saranno ricchi 
e i poveri non saranno poveri. 

Senza benzina, si correrà di meno e si respirerà meglio ma il panico si diffonderà. La fine di un capitalismo che buona parte della popolazione mondiale considera insopportabile ci fa paura. Perché?

di Gustavo Duch

Sarà terribile, la crisi del debito finanziario porrà fine all’Euro come moneta unica, e al dollaro e allo yen come monete arroganti. Torneremo alle monete nazionali che, a una a una, anch’esse andranno scomparendo, cosicché non ci resterà altro che recuperare le monete locali, senza alcun valore di mercato, e poi le banche del tempo o qualsiasi altra forma di baratto umanizzato. Senza denaro, sarà terribile e i ricchi non saranno ricchi e i poveri non saranno poveri...

Si diffonderà il panico, finiranno il petrolio e i suoi derivati che muovono il mondo, e che per tutto il mondo muovono tonnellate di merci. Finiranno i viaggi low cost, i cibi esotici e, purtroppo, faremo ritorno al ritmo pigro degli animali che tirano carri, alle biciclette a pedali o alla barca a vela. Senza benzina, che paura, si correrà di meno e si respirerà meglio.


Falliranno molte multinazionali che hanno scommesso forte sulla globalizzazione. Senza le varie Pescanova, Campofrio o Monsanto non ci sarà nulla nei frigoriferi dei Mercadona o Walmart. 
Chiuso per caos, scriveranno sui cartelli. 


E, cosa mangeremo senza 
l’industria alimentare? 

Cibi sufficienti, assortiti, freschi e sani che le reti e le cooperative senza fini di lucro riforniranno procurandoseli dai piccoli contadini e contadine.

Il sistema collasserà completamente, trascinando con sé la sanità e l’istruzione pubblica e noi, a ragione, ci indigneremo. La vita nelle città sarà complicata. Le fabbriche svuotate, i centri commerciali abbandonati e gli indici della disoccupazione che saliranno e saliranno ancora. Non ci sarà nulla da fare, le città si faranno più piccole con il ritorno di molta gente verso i villaggi di un tempo. Con meno urbanizzazione e più ruralità si faranno economie produttive semplici e sostenibili, i servizi comunitari saranno forniti esercitando le migliori vocazioni, e la comunità darà risposte, calore e allegrie.


Ci attendono molti altri sussulti.
Gli ospizi non accetteranno più di ammassare anziani come fossero resti della produzione e si trasformeranno in università del recupero del sapere. 

Allo specchio ci vedremo cambiati perché ci ri-conosceremo meglio. E nelle strade o nelle mense popolari troveremo amicizie, in maniera spontanea, senza neanche rendercene conto.

La fine di un capitalismo insopportabile ci fa paura perché non sappiamo (ancora) che senza di esso inventeremo forme comunitarie che ci faranno vivere meglio


Fontehttp://comune-info.net/2016/06/comunitarsmi/

Lo sapevi che il figlio di Garibaldi combatté contro suo padre?

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Il figlio di Garibaldi, vergognatosi 
per il genocidio condotto dal padre 
contro i popoli del Sud Italia, si schierò 
dalla parte dei Briganti

Anita Garibaldi, la pronipote del criminale al soldo degli inglesi che unificò l'Italia a suon di violenza verso i popoli del Sud, allora ricchissimi economicamente, durante la trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa, racconta un fatto inedito, che certamente non troveremo sui libri di storia scolastici scritti dai vincitori per un popolo senza memoria.


La discendente di Giuseppe Garibaldi afferma che il figlio, Ricciotti Garibaldi, abbia combattuto nelle file dei Briganti (volontari del popolo che si unirono insieme per tentare di difendere le proprie terre e i propri diritti dall'esercito guerrafondaio di Garibaldi e l’Unità d’Italia.

Nell'intervista condotta da Bruno Vespa, 
Anita Garibaldi afferma

“"Mio nonno tornato a Caprera, 
si indignò talmente tanto dello sfruttamento del Meridione 
da parte della nuova Italia, 
che andò a combattere con i Briganti"


Lo stesso Giuseppe Garibaldi affermò, in una lettera ad Adelaide Cairoli del 1868, “Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò non rifarei oggi la via dell’Italia Meridionale, temendo di esser preso a sassate, essendo colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio”.

Ecco il video:




L'ennesimo genio medico ignorato: Dottor Orrico e la Lastra Bior

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Una cura contro tutti i mali esiste... 
lo afferma il dott. MARIANO ORRICO

Studioso di medicina, inventore di uno strumento terapeutico semplice ma straordinario nelle sue illustrate applicazioni; una lamina sintetica, formata dalla fusione di 3 diversi tipi di resine che, strofinata su una pelle di pecora appropriatamente trattata, riequilibra la funzione cellulare; i benefici si ottengono semplicemente avvicinando la lamina al corpo. 

Come tutte le idee geniali, siamo di fronte a qualcosa di estremamente semplice, ispirato dalle conoscenze già diffuse da Talete da Mileto nel VI secolo a.C.

Il dott. Orrico parte dalla legge naturale secondo la quale "l'universo intero esiste in presenza delle forze elettriche positiva e negativa. 


La terra obbedisce alla stessa legge e l'essere umano che sopra di essa e' posto, fa altrettanto. L'uomo e' costituito da "un corpo elettrizzato, dal concepimento fino alla morte, da carica prevalentemente negativa 90% e 10% positiva

Questo e' il frutto della ricerca del dott. Orrico che si allineano con il premio Nobel per la Fisica (1903) Antoine Henri' Bequerel. 
Egli affermo' che la carica negativa nel nostro corpo e' vitale, tanto che quando scarseggia ci si ammala e quando e' carente la vita cessa. 

Noi ci nutriamo di cariche negative in diversi modi: 

1)con la respirazione

2)attraverso la superficie cutanea

3)con il cibo

4)tramite il sangue

5)con la vibrazione cellulare.



La membrana cellulare di ogni singola cellula è formata prevalentemente da cariche negative e il suo nemico si chiama serotonina che possiede cariche positive, essa viene prodotta in grandi quantità rispetto alla norma, nell'intestino sopratutto quando questo e'stitico o colitico

Le cariche positive attaccano la cellula eliminandone quelle negative, indebolendola e predisponendo il corpo alle malattie. Quando l'ormone viene immesso nel circolo sanguigno, visto che è un vasocostrittore, provoca la rigidità di tutti i muscoli lisci del corpo: i bronchi causando l'asma, le pareti dei vasi sanguigni affaticando il cuore, l'utero causando alterazioni della funzione dei genitali femminili e l'intestino peggiorando la peristalsi.



Dagli studi del dott.Orrico sulla bioelettrologia , è nata la Bioelettroterapia, che si applica avvicinando al corpo uno strumento a forma di lamina di resina blu che non comporta efetti collaterali. La lamina BIOR [BI(os)+OR(rico)], strofinata su una pelle di pecora si carica di elettricità negativa e avvicinata al corpo va a caricare le cellule dalle cariche negative che la serotonina ha ridotto, unita ad altri fattori specialmente quello alimentare. Cosi le cellule della zona trattata riprendono il suo normale funzionamento. A testimonianza ci sono molte persone, tra cui alcuni personaggi famosi, che affette da malattie tipo; tumore, leucemia, cancrena, cirrosi epatica, asma, osteoporosi, piastrinopenia, diabete, encefalopatie, cardiopatie ecc. sono guarite. 


Fonte: http://digilander.libero.it/audax73/audaxsite/menu/laminabior.htm



Riporto ora una testimonianza di guarigione trovata nel web:

"Ciao a tutti, vi parlo della mia bellissima esperienza con la lamina bior. Ho 44 anni e fin da piccolo ho sofferto spesso di asma, negli ultimi tempi ero arrivato al punto che la notte non potevo dormire perchè mi mancava il respiro ed ero costretto a farmi gli ‘spruzzi’ con i broncodilatatori prima di andare a letto, effetto che poi non durava molto ed ero costretto ad alzarmi al mattino molto presto. 

Allora mi sono detto non è possibile che non esista una cura e spinto anche dalla passione per le cure alternative ho iniziato a documentarmi e a studiare fino a quando trovai per caso degli articoli sulla lamina bior del Dottor Orrico. 

Quelle testimonianze in quegli articoli mi colpirono subito e intuii che quella era la strada giusta, però il problema era trovarla quella lamina anche perchè avevo letto che il Dottor Orrico era deceduto; però continuando le mie ricerche trovai una persona che mi indirizzò e riuscii a procurarmela. 

Iniziai subito la terapia e già dai primi giorni sentivo che nei miei bronchi qualcosa stava cambiando e dopo solo un mese di trattamento magicamente l’asma era sparita; sospesi la terapia per vedere se la malattia era risolta, e con mia sorpresa non ebbi più problemi. 

Da allora è passato circa un anno e mezzo e non c’è stato il minimo accenno di ricaduta; in più aggiungo che non ho mai respirato così bene, in precedenza invece avevo sempre l’affanno"

Fontehttp://www.nopecoroni.it/369/



Infine vi allego il prezioso video 
dell'intervista ufficiale al Dottor Orrico:




Per chi volesse trovare una lamina Bior alternativa (quella ufficiale non esiste più perché il dottor Orrico è deceduto pochi anni fa), può consultare quanto scritto in questa pagina: 

REGNO UNITO: Occhi giganti" per spiare i cittadini.. e alla gente piace!

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AVANZA LA DITTATURA GLOBALE:
Occhi giganti spia come nel romanzo 1984" 
di George Orwell!

Articolo di Ariane Belushi

Gli schermi sono situati nei tre accessi per la nuova stazione ferroviaria della città e utilizzano la tecnologia di riconoscimento facciale per identificare i passanti e per offrire annunci personalizzati in base all'età o al sesso.


Inoltre, questi monitor/telecamera a forma di occhio (come la piramide onniveggente degli illuminati...), sono in grado di registrare tutti i movimenti dei passanti.

Gli occhi sono costituiti da più di 500 schermi televisivi individuali, che agiscono come "telecamere nascoste" e controllano in modo efficace le persone che entrano ed escono dalla stazione. 

Le telecamere sono abbastanza sofisticate 
da determinare il sesso, l'età e il gruppo demografico degli individui.

Ne abbiamo parlato qualche settimana fa, ma ciò che veramente sorprende di queste schermate, è il design palesemente orwelliano.

Più preoccupante è che questi occhi digitali intrusivi giganti hanno provocato una reazione molto positiva da parte del pubblico in generale. 

Queste sono alcune delle opinioni espresse in un rapporto della BBC:


- "Ahhh, ecco come funziona la tecnologia di oggi. Non sarei preoccupato. "


- "Questo è incredibile"


- "Penso che sia abbastanza freddo in termini di tecnologia e mostra come il futuro si evolverà".




Alcune indagini hanno dimostrato che la maggior parte delle persone nel Regno Unito non hanno mai sentito parlare di George Orwell, tanto meno hanno letto il suo terrificante romanzo intitolato 1984, il quale ha indubbiamente ispirato il concetto contemporaneo di programmi spia Grande Fratello e tecnologie simili a quelle che si stanno cominciando ad utilizzare a Birmingham.

Ecco il video:




Maria Laura non è più schiava dello Stato italiano: "Ecco come ho fatto"

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ITALIA : 
A DOLCEDO (Imperia) IL PRIMO CASO DI AUTOCERTIFICAZIONE 
DI LEGALE RAPPRESENTANZA: 

“ORA SONO UNA PERSONA UMANA”

“È una rivoluzione, una lotta pacifica. 
Si sono persi di vista ormai da troppi anni i bisogni umani. 
La nostra è una sottile forma di schiavitù. 
Siamo prigionieri dello Stato. 


Mi chiedo perché non lo facciano tutti. Ora io…”

 ...Ora sono una persona umana”. Maria Laura Di Persio, 50 anni, è la prima imperiese a sottoscrivere l’atto di certificazione di legale rappresentanza. Lo ha fatto presso il suo Comune di residenza, Dolcedo. Un atto di protesta contro lo Stato Italianoper riappropriarsi dei propridirittidella propria libertà. 

Maria Laura fa parte di Popolo Unico, “un grande contenitore di condivisione“, così come viene definito dai suoi ideatori. ImperiaPost l’ha incontrata.



CHE COS’È LA "CERTIFICAZIONE 
DI LEGALE RAPPRESENTANZA"?

“È l’unico modo per far applicare la legge italiana più importante che nessuno conosce. Potrebbe sembrare uno scherzo, ma è tutto vero. 

In Italia esiste una Legge la cui importanza e il cui valore giuridico è superiore a tutte le altre, ma è praticamente sconosciuta e non è mai stata applicata in nessun tribunale nazionale. Si tratta della legge 881/1977

Di cosa si tratta? 

Credo tutti abbiano sentito parlare della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, eppure sicuramente in pochissimi se la sono letta e ne hanno percepito l’immenso valore che, purtroppo, contrasta in modo evidente rispetto alla stragrande maggioranza delle norme vigenti nel nostro paese, il cosiddetto Diritto Positivo. Ebbene, la Legge 881/1977 è esattamente la ratifica della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo ne in Italia è Legge.

Si tratta di una legge di Diritto Naturale che, come sanno molti esperti in materia, è da considerarsi ben superiore a qualsiasi norma interna di qualsiasi Stato che l’ha sottoscritta e firmata. Se si osservano molte situazioni critiche in cui oggi versano oramai milioni di Cittadini Italiani ed europei, ci si accorge immediatamente che essi sono vittime di violazioni sistematiche dei Diritti Inalienabili dell’Uomo, o meglio dell’essere umano/persona umana. 

Basta leggersi quali sono questi diritti sanciti ed inderogabili per scorgere quanto essi siano stati messi da parte per favorire interessi che sono contrari a tali principi. Tutto ciò è potuto accadere nonostante gli Stati firmatari si erano impegnati a promuoverli e perseguirli come scopo primario della Nazione. Se diamo una lettura all’Art. 7, agli Art. 11, 12,13 ( solo per citarne alcuni ) della Legge 881/1977, non possiamo non notare quanti siano in condizione di non godere affatto di questi sacrosanti diritti.

Lasciando da parte tutti i meccanismi perversi che hanno permesso di andare in una direzione opposta a quella in cui ci si era impegnati ad andare, la domanda che ora potrebbe sembrare scontata è perché questa legge non è mai stata applicata in un tribunale italiano

A tutto c’è una risposta. Essa, se pur ratificata nell’ordinamento giuridico italiano, è una legge di derivazione internazionale. Detto questo, chiunque abbia cittadinanza italianaè automaticamente assoggettato al diritto positivo italiano e non a quello internazionale... 

E’ un escamotage molto sofisticato che, ovviamente, deve e può essere approfondito. Ci siamo mai chiesti il perché le Prefetture ed i Comuni delle nostre città si attivano e ricorrono ad ogni mezzo pur di dare un alloggio e quant’altro ai profughi che sbarcano sul nostro territorio? 

E anche al perché ad un cittadino italiano che si trova in difficoltà l’alloggio gli viene sottratto? Differenza di sensibilità? Niente affatto! Semplicemente differente normativa da applicare

I primi godono del Diritto Internazionale, i secondi no... 

E allora come fare per godere degli stessi diritti? 
C’è un modo per farsi applicare quei diritti che a parole nessuno ci poteva sottrarre ? Si, la certificazione di legale rappresentanza. Se i vostri lettori vogliono saperne qualcosa di più possono consultare il sito www.popolounico.org. 



PERCHÈ QUESTA SCELTA?

“È una rivoluzione, una lotta pacifica. Si sono persi di vista ormai da troppi anni i bisogni umani. La nostra è una sottile forma di schiavitù. Siamo prigionieri dello Stato. Mi chiedo perché non lo facciano tutti. Ora io sono legale rappresentante di me stessa, non sono più ‘proprietà’ dello Stato“.



COSA CAMBIA CONCRETAMENTE?


“Non si viene più identificati con le finzioni giuridiche che lo Stato Italiano ti affibbia alla nascita. Cambia lo status giuridico. Non si è più persone fisiche, l’unico status che lo Stato riconosce, ma persone umane. Io ora, finalmente, sono una persona umana.

Venendo alla sostanza, concretamente nella vita di tutti i giorni non cambia nulla, ma quando inizieremo ad essere in tanti, ora siamo circa 600 in tutta Italia, lo Stato sarà costretto a prendere atto di una vera e propria rivoluzione. Ho già inviato una nota a tutte le forze dell’ordine della provincia di Imperia perché sappiano di cosa si tratta, perché sappiamo come è cambiato il mio status giuridico”.


Fonte: http://www.imperiapost.it/140625/imperia-a-dolcedo-il-primo-caso-di-autocertificazione-di-legale-rappresentanza-ora-sono-una-persona-umanaecco-di-cosa-si-tratta

Eleonora Brigliadori dopo il Costanzo Show: "Mi hanno censurata"

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Dopo l'intervista in parte tagliata e censurata al Costanzo Show, Eleonora Brigliadori ha deciso di raccontare tutta la verità su facebook che voleva dire ai telespettatori, ma non ha potuto dire:


"Ecco quello che davvero è successo al Costanzo Show e che nessuno delle centinaia di siti che oggi hanno riportato la notizia ha avuto il coraggio di dire...in sala c'erano comunque più di mille persone che lo hanno sentito anche senza microfono... se questi falsi giornalisti facessero davvero il loro lavoro come sarebbe facile capire la verità!!!

Questo per dimostrarvi la censura sistematica che esiste in Italia, anche in un programma apparentemente liberale come questo. 

L'intervento che ha causato la mia reazione, era legato alle cure chemioterapiche sulle quali come sapete ho preso posizione da molti anni, avendo perso mia madre di chemioterapia e mia nonna e decine di altre persone che non sono morte di cancro, come nel caso della povera Karina, ma di veleni propinati con l'autorizzazione del Ministero della Sanità attraverso i protocolli obbligatori


Il nostro ex ministro della Salute ha ucciso con la sua connivenza diverse persone che io conosco con cure sbagliate... non si poteva ancora dimostrare questo fatto qualche anno fa... ma grazie alle ricerche della Nuova Medicina di Dott Hamer (foto) oggi risulta evidente che tutte le persone che sviluppano metastasi dimostrano errori terapeutici. 

Quando siamo di fronte a un tumore se il tumore viene accolto attraverso la comprensione delle cause e la loro risoluzione, se le persone non vengono spaventate e massacrate da continui interventi devastanti , il tumore regredisce spontaneamente

Lo hanno dimostrato gli stessi medici negli studi di anatomo patologia dove trovavano centinaia di tumori regrediti da soli solo perché le persone non sapevano di averli!!!!


Il sistema medico ha creato invece una compressione psichica un'ipnosi collettiva che permette alle persone di farsi manipolare le convincono a subire una violenza inaudita in senso chirurgico e poi accettando un falso uso terapeutico facendosi mettere nel sangue dei veleni che poi chiedono il conto.


Se guardiamo la strage dovuta alla chemioterapia da decine di anni ormai, superiamo il numero delle vittime dei campi di concentramento: allora ci fu un processo per crimini contro l'umanità a Norimberga, io chiedo lo stesso processo per queste persone che hanno continuato a fare il male quando la verità era pubblicata da oltre vent'anni... hanno continuato a propinare cure sbagliate pur sapendo di causare la morte.

Questo il motivo dalla mia uscita di scena e poi sono tornata perchè rispetto il pubblico più dei cani da guardia di un potere che ormai è agli sgoccioli e ho potuto dire ancora alcune cose che oggi hanno portato qui sulla mia pagina altre migliaia di persone che ormai hanno capito che chi è "fuori di testa" in questo tempo...non sono certo io!




Quello che ho detto al Costanzo Show è che sto aspettando un processo per crimini contro l'umanità all'indirizzo di questo mefistofelico medico che non voglio neanche nominare, che ha creato un istituto sulla pelle della gente lo faccio in nome di Lucia Rippo di Daniela Zanatta solo per citare le ultime persone che ho visto distruggere un po' alla volta dalle sue false cure

Adesso avendo perso clienti, allo IEO si è inventato la macchina che radia le persone, che credono di fare qualcosa di utile... ma che si procurano dei danni ancora più micidiali alle loro forze... danni sempre più subdoli da verificare nell'immediato, ma che nelle prossime incarnazioni produrranno generazioni di minorati...e lo dico davvero con una stretta al cuore...


Avendo detto questo, il servo del potere di nome Costanzo, ha fatto in modo di chiudere il mio microfono, io mi sono alzata e me lo sono strappata da sola... e ho detto che non sarei rimasta lì a fare la statuina muta.... ovviamente poi hanno tagliato il mio intervento... 

...e non si capiva come mai dicessero che avrei dovuto scusarmi con quell'infamante personaggio che ha fatto morire di crepacuore anche il saggio dottor Di Bella.... 

Con chi si sarebbe dovuta scusare la Brigliadori? 

Con quelli che le hanno ucciso amici e parenti ????

Non sarebbe forse questa gente che ha campato sulle nostre vite a doversi scusare con l'Italia intera... con l'umanità, con la scienza venduta alle farmaceutiche che si nutrono di cadaveri...non dovrebbe essere questa categoria di falsi professori a scusarsi con noi..persone che hanno finto di non vedere la verità????

Forse passeranno ancora degli anni perché ci sia questo processo...

Ma quello che oggi dico verrà fuori e verrà provato scientificamente e verranno dimostrati gli intrallazzi economici che hanno mantenuto questo omertoso silenzio... 

Come in questo caso..si cerca di buttarla in baruffa, ma io non ho mai perso il controllo...che io mi sia curata senza medici non è che l'effetto di questa realtà e io sono la prova vivente di quello che sostengo... 

Ho smesso per sempre di temere il tumore o il cancro ho imparato a controllare il mio corpo astrale attraverso la meditazione e oggi chiunque lo volesse potrebbe far regredire da solo i tumori più diversi... 

Unendo l'antroposofia con la sua conoscenza iniziatica a quanto dimostrato da Dott Hamer..... e non potranno dire che io non sono stata una di quelle persone che volontariamente in pena libertà e non per interessi privati... ha fatto in modo che la verità venisse finalmente scoperta.


Fontehttps://www.facebook.com/296484373697526/photos/a.501595236519771.141292.296484373697526/1217488061597148/?type=3&theater

I 20 insegnamenti Indiani per un Mondo Migliore

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La cultura dei nativi americani è altamente spirituale e pone una grande enfasi sul rispetto per la Madre Terra, Padre Cielo, Nonno Sole e la nonna Luna, così come tutti gli oggetti viventi e non viventi.

Gli Indiani d’America hanno anche un loro “codice etico” che viene rispettato da tutta la comunità.



Ecco i 20 punti del codice etico di questo meraviglioso popolo:

1. Prega con il sole, prega da solo. 
Prega spesso. Il Grande Spirito ti ascolterà, se si parli da solo.

2. Sii tollerante con le persone che si sono perse nel loro percorso. Ignoranza, presunzione, rabbia, gelosia e avidità sono lo stelo di un’anima perduta. Prega che essi trovino una guida.

3. Cerca per te, da solo. Non permettere ad altri di fare il tuo percorso al posto tuo. E ‘la tua strada. Altri possono camminare con te, ma nessuno può camminare per te.

4. Trattare gli ospiti nella tua casa con molta considerazione. 
Servi loro il cibo migliore, dai loro il miglior letto e trattarli con rispetto e onore.

5. Non prendere ciò che non è tuo: da una persona, una comunità, dal deserto o da una cultura se non l’hai guadagnato o ti è stato dato non è tuo.

6. Rispetta tutte le cose che sono su questa terra – che si tratti di persone o altri esseri viventi.

7. Onora i pensieri degli altri, i desideri e le parole della gente. 
Non interrompere mai un altra persona, non limitarla mai. 
Consenti ad ogni individuo il diritto di espressione personale.

8. Non parlare male degli altri. 
L’energia negativa che si mette fuori nell’universo moltiplicherà quando ritorna a te.

9. Tutte le persone commettono errori. 
E tutti gli errori possono essere perdonati.


10. I cattivi pensieri causano malattie della mente, del corpo e dello spirito. Pratica l’ottimismo.

11. La natura non è per te, è una parte di te. 
Fa parte della tua famiglia terrena.

12. I bambini sono i semi del nostro futuro. 
Pianta l’amore nei loro cuori e le loro acque, con saggezza, ti impartiranno le lezioni della vita. Quando sono cresciuti, dai loro spazio per crescere.

13. Evita di danneggiare il cuore degli altri. 
Il veleno del tuo dolore tornerà a te. (Karma nella cultura Orientale e "Legge di Causa-Effetto in quella Occidentale)

14. Sii sincero in ogni momento. 
L’onestà è la prova di quelle volontà che sono all’interno di questo universo.

15. Tieni l’equilibrio. Il tuo sé mentale, sé spirituale, sé emotivo, e fisico, tutti hanno bisogno di essere forti, puri e sani. Elaborare il corpo per rafforzare la mente. Arricchirsi di spirito per curare la tua parte emotiva.

16. Prendi decisioni consapevoli su chi sarai e come reagirai.
 Sii responsabile delle tue azioni.

17. Rispetta la privacy e lo spazio personale degli altri. 
Non toccare i beni personali di altri, soprattutto oggetti sacri e religiosi. Questo è vietato.

18. Prima di tutto sii fedele a te stesso. 
Non si può nutrire e aiutare gli altri, se non nutriamo e aiutiamo noi se stessi per primi.

19. Rispetta gli altri credi religiosi. 
Non forzare la tua fede negli altri.

20. Condividi la tua fortuna con gli altri. 
Partecipa nella carità.



Fontehttp://terrarealtime.blogspot.it/2016/06/20-regole-degli-indiani-damerica-per.html

IL FUTURO SOPPRESSO: Auto elettriche in Italia già nel 1941 !

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Immagina il tuo presente senza inquinamento, dove le uniche auto a benzina che vedi passare per le strade, sono auto storiche di qualche affezionato collezionista, e dove la quotidianità ti presenta auto elettriche silenziose, autobus elettrici che non emettono fumo nero dagli scarichi, ed immagina che tutto questo sia perfettamente reale, perché davvero così dovrebbe essere...

In Italia nel 1941 già esistevano le auto elettriche con 100 km di autonomia, pensa se si fosse andati avanti in quella direzione, oggi, nel 2016 quanta autonomia potrebbe avere una moderna auto elettrica??

Ora comprendi che Tesla e altri geni come lui non erano affatto pazzi quando agli inizi del 1900 già parlavano di autoelettriche e addirittura di aeromobili?



Ma alla fine hanno vinto i petrolieri, 
i loro interessi e i loro soldi.



Hanno vinto loro che erano e sono in pochi rispetto ai 7 miliardi della popolazione, ma noi popolo abbiamo ugualmente contribuito a sopprimere il futuro tanto quanto gli stessi petrolieri, si perché noi abbiamo ignorato e deriso i geni che ci proponevano invenzioni futuristiche, troppo presi dal calcio e dalle cose futili, tanto quanto lo siamo ancora oggi.

Potevamo avere un futuro migliore e senza inquinamento, ma abbiamo deciso di tenerci una tecnologia vecchia di 200 anni, e oggi siamo felici di spendere 20.000 - 30.000 euro, per acquistare macchine bellissime esteriormente ma arretrate e superate interiormente, con motori a scoppio inquinanti e dispendiosi, sia per i consumi, sia per la manutenzione.

Daniele Reale


A voi il video:







Psichiatra pentita denuncia il Sistema marcio in cui viviamo

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E' in atto una guerra 
non dichiarata all'Umanità !


Articolo di Cristina Bassi:

"O sei in possesso del tuo corpo o sei uno schiavo perché chi possiede il tuo corpo, possiede anche te" (in termini di autoresponsabilità per la propria salute)

Nel 2004 mi sono resa conto della guerra contro di noi. 
Dal Codex Alimentarius, ai vaccini, agli OGM, alla industria farmaceutica, alle scie chimiche, i piani di depopolazione, ovvero una guerra contro la popolazione del mondo... tutto motivato da una agenda genocida. I deboli saranno uccisi a beneficio dei forti. Il pianeta sarà depopolato a beneficio di un gruppo minoritario di psicopatici.

Il Codex Alimentariusè il responsabile della globalizzazione del cibo, che cambia la nostra struttura genetica e riduce il nostro tempo di vita.

I vaccini sono tremendamente pericolosi e non hanno un background scientifico. Sono nati nella frode e perpetrati in essa. Agiscono contro il sistema immunitario. Il loro scopo è fare denaro e creano infertilità, diabete...solo per citare alcuni "effetti collaterali". Per esempio la vaccinazione della polio. Ma poi si vede che c'è la polio post vaccino...la polio si è diffusa con la vaccinazione della polio. 



L'industria farmaceutica non fa denaro 
se noi siamo sani, noi per loro siamo 
organismi finanziari


Il training medicoè una procedura di lavaggio del cervello per produrre medici compiacenti, dei pill-pushers (promotori di pillole).

L'energia nucleare ci fu detto che era energia a poco prezzo, sicura ed eterna...Ora si sa che le centrali nucleari costano tantissimo e che non c'è un impianto sicuro....

L'Ente Mondiale per l'Energia Atomica ha un mantra: "nessun danno per la salute umana". Ma Fukushima, da ultima insegna... esattamente il contrario. Non c'è alcun livello di radiazioni sicuro!

Il nostro genoma è la somma totale del DNA nel nostro corpo, è il nostro presente, passato, futuro. Se tale genoma viene danneggiato, quel danno ha conseguenze ignote e passano alle generazioni future. Sempre piu' uomini e donne diventano sterili...

Poi c'è il cibo OGM, che non sostiene la vita, anche se puo' assomigliare a del cibo. E' spaventosamente pericoloso. In USA non viene etichettato come tale perchè nel 2008 le autorità USA lo definirono equivalente a quello non OGM...questa la ragione.

La FDA non ha il permesso di esaminare i reports sulla sicurezza degli OGM...

Poi ci sono le chemtrails, le scie chimiche. 
Ci sono metalli tossici come arsenico e cadmio nel terreno, esaminato con analisi di laboratorio che testimoniano. 
Data la voce pubblica sul tema scie chimiche, ora il governo (U.S.A) ammette che le scie esistono, mentre prima le aveva sempre negate.



Quale la ragione della loro esistenza? 

Ci vien detto: "per la vostra sicurezza".


La modificazione climatica: sapete veramente cosa fa al pianeta, inondare i terreni di sostanze tossiche come l'alluminio? Veramente lo sapete? Perchè se cosi è, allora sapete che state portando avanti un genocidio! Voi governi del mondo, sapete veramente cosa sta facendo l'epidemia di Morgellons alla gente? Che state cambiando l'intera genetica delle riserve umane, della popolazione mondiale?

Secondo il 13° emendamenteo in USA la schiavitu' non è piu' legale:


Questo significa che io sono proprietaria del mio corpo come voi del vostro. Significa anche che il mio DNA non è disponibile per essere manipolato o usato senza il mio permesso!

Quindi quando viene dato alla gente il cibo OGM che cambia geneticamente le informazioni, o mi si sottopone sperimentalmente a condizioni con cui non sono in accordo..


si sta violando il mio diritto legale 
di possedere e mantenere il mio corpo. 

La FDA ovviamente la pensa diversamente, secondo loro non ho diritto legate di sapere cosa c'è nel cibo. Solo loro hanno il diritto su di me.

La questione in tutto questo non è la logica ma il dominio e la depopolazione, che sono due principi illogici da proporre sul pianeta; i globalisti non vogliono farti sapere che sono impotenti, sono infatti molto deboli e vulnerabili. Come faccio a saperlo?
Perché ogni volta che la gente su questo pianeta mobilizza in modo efficace e positivo la propria indignazione, i globalisti fanno un passo indietro.

Esempio: nel 2009 la segretaria dei Servizi Umani (USA, ndt) , C. Sibelius, davanti al congresso americano disse che in merito alla pandemia suina dichiarata (di livello 6 ovvero quando i governi del pianeta si rivolgono alla WHO -Organiz Mond Sanità) il governo americano avrebbe vaccinato tutti i suoi cittadini e bambini ; ma ... "non ne abbiamo abbastanza quindi lo addizioneremo di squalene".

Nota: lo squalene è una parte normale del sistema nervoso umano. Serve alla protezione dei nervi e rende possibile la trasmissione dei loro impulsi elettrici. 

Ma se lo stesso viene iniettato nel sangue produce malattia autoimmune profonda ed irreversibile!

Infatti sulle cavie da laboratorio quando vogliono dare enormi condizioni di autoimmunità, iniettano squalene, che produce un immane processo infiammatorio da autoimmunità.
Inoltre se negli umani se ne inietta troppo si causa infertilità.. eccoci di nuovo alla agenda di depopolazione...

Dunque questo squalene "eccezionalmente" veniva aggiunto alle quantità di vaccino per renderlo disponibile per tutti, ma ... non era stato approvato perchè tossico. 


Il governo USA ha speso mezzo miliardo 
di dollari per acquistare lo squalene 
per iniettarlo nelle persone. 

Ora la quantità iniettata in ogni essere umano era sufficiente a causare infertilità.

Il congresso USA, come sempre senza spina dorsale, disse "perfetto... abbiamo un piano" .

Cosi ci siamo attivati con la nostra organizzazione The Natural Solutions Foundation (Fondazione per le Soluzioni Naturali) e in 11 giorni, 3,5 milioni di emails raggiunsero la Casa Bianca , C. Sibelius ed ogni membro del congresso dicendo loro "Non osate fare una cosa simile" e loro non lo hanno fatto...si sono tirati indietro. 


Perché? Perchè siamo stati tanti e uniti. 

Si veda anche www.globalhealthfreedom.org. o www.savemylifedrrima.com

La vaccinazione ci è stata insegnata come ottima espressione della civiltà. La dinastia Rockefeller ha introdotto in concetto eugenetico e lo ha portato in USA finanziando tutti gli stati anche per la fondazione di accademia medica.

Stiamo perdendo autonomia anche nell'aver accesso ai prodotti naturali. (moltissime piante curative sono state illegalizzate)
E' solo la informazione e l'azione che salveranno la vostra vita
Ci sono persone che sono in guerra con voi. 


E' stata dichiarata una guerra 
alla popolazione mondiale.

Paradossalmente per l'elite globalista è loro beneficio ridurre la popolazione. I globalisti hanno deciso che la popolazione deve essere drasticamente ridotta. Hanno deciso chi deve vivere e chi deve morire. 

Per raggiungere il loro fine genocida stanno usando degli strumenti: cibo, legato a sostanze chimiche, l'agrofood, coltivato con sostanze tossiche petrolchimiche e che cresce in terreni devitalizzati e che non puo' sostenere salute ; Codex, la FDA, che riduce sempre di piu' i livelli nutrizionali consentiti, sia negli integratori che nel cibo; gli OGM: ogni scienziato indipendente ha scoperto con proprio stupore che gli OGM introducono geni estranei

In questo cartello letale il top è l'industria farmaceutica-medica, una industria che non produce solo medicine ma anche prodotti agrochimici; poi arrivano le aziende biotech che producono gli OGM. Un cerchio di morte, ma conveniente per loro.

>> si veda anche : DR RATH FOUNDATION E I 150 ANNI DELLA BAYERN. LA VERITA' NON DETTA >>

Dal governo Nixon in poi l'agenda americana recita come obbiettivo primario per la sua politica estera, "depopulation".

Sapevate che i vaccini del generoso Mr Bill Gates per l'Africa, l'Asia e il Sud America contengono il doppio di mercurio, (gravissimamento coinvolto nell'autismo) di quelli somministrati in USA? 

Facciamo chiarezza su questo: il mito della sovrapopolazione è un mito creato da J. Rockefeller che fondò e sponsorizzò la Population Pressure Organization, che non è che una scusa per eliminare esseri umani in eccesso.

Un documento di Kissinger dice che la depopolazione dovrebbe cominciare nel terzo mondo e poi? ... tu tu sei il prossimo.

Ci sono delle scelte personali da fare e poi nazionali e poi internazionale ed è la nostra voce, collettiva che rende realtà quelle scelte. Senza le nostre voci attive ed aggregate, i globalisti possono fare tutto cio' che vogliono 

Inoltre se vivete nell'emisfero nord, siete quotidianamente contaminati (da dopo Fukushima)

Fukushima è una disastro di proporzioni piu' che bibliche e al momento non sanno cosa fare. Nessun uomo è un isola, siamo collegati con la nostra energia , umanità e vulnerabilità".

Traduzione e sintesi Cristina Bassi 

Fonte: http://www.informarmy.com/2013/09/dr-lima-laibow-psichiatra-svela-il.html?m=1

Un film del 2009 denuncia scie chimiche e controllo climatico

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Un film del 2009 (TEMPESTA DI GHIACCIO)
 denuncia scie chimiche e controllo climatico

Per chi ha avuto l'occasione di vedere questo film, si sarà fin da subito reso conto che esso vuole svelare al pubblico le attività segrete governative relative al controllo del clima.

Nel film Charlie Price, un tempo scienziato governativo, ora è uno scrittore di successo, che scrive romanzi di fantascienza ambientati nel bel mezzo di catastrofi naturali. Durante un incontro per firmare autografi, una tempesta molto simile a quelle che ha descritto nei suoi libri si materializza davanti ai suoi occhi...

Un tornado di ghiaccio trascina con sé tutto ciò che trova sul suo cammino, per poi sparire così com'era arrivato. Due studiosi della Federal Science Foundation si interessano del fenomeno, ma Charlie scopre che la loro indagine è tutt'altro che casuale: 

hanno creato un marchingegno in grado 
di formare le nuvole, che è sfuggito 
al loro controllo ed è responsabile 
delle misteriose tempeste che 
si scatenano sul Paese...


Nel film la responsabile della tempesta artificiale dice all'ex scienziato:

- "Eri di uno dei più promettenti scienziati che avessi conosciuto, ed ora scrivi romanzi..."

E lui risponde: - "Si esatto, mi ero stancato di perdere tempo alla ricerca di fondi che risolvessero i veri problemi, ero anche stufo di chinarmi ai capricci dei governanti nel nome della scienza."



Di particolare importanza anche la scena in cui lei si rivolge al collega che assieme a lei ha dato origine al tornado artificiale causando dei morti:

- "Come abbiamo potuto essere così stupidi?"

"Nessuno ci avrebbe dato i fondi (per la ricerca sul controllo del clima) e questo è il prezzo che paghiamo (cittadini innocenti morti a causa del tornado artificiali)."

Lei allora replica: "Dai un'occhiata in giro, perché questa 
è opera nostra. Siamo assassini !


Il film ambientato non a caso in America del Nord, sembra proprio voler mettere a nudo il controllo del clima da parte dei governi, con le conseguenze catastrofiche a cui oggi noi stessi assistiamo, tanto che i media di regime negli ultimi anni hanno adottato termini come: bomba d'acqua, innocue velature o cellule autorigeneranti....

Gli effetti devastanti si vedono tutt'oggi anche in Italia, dove sono divenute sempre più frequenti le trombe d'aria, un tempo rarissime e comunque innocue, le alluvioni improvvise (bombe d'acqua), la siccità indotta, le tempesta con chicchi di ghiaccio grandi quanto palline da tennis ecc.

Insomma, realtà o fantascienza? 

Ognuno ovviamente è libero di credere a ciò che vuole, ma la verità, ormai, è sotto gli occhi di tutti.


Le menzogne del potere sulle società tribali povere e infelici

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L’economia tribale: 
quando il non fare diventa abbondanza

di Matteo Minelli

La Civiltà ci ha indotto a credere che le popolazioni tribali lottino perennemente per garantirsi la mera sopravvivenza quotidiana. L’estenuante ricerca di acqua e cibo, la deprimente realizzazione di rifugi temporanei, le marce sfibranti; queste soltanto sarebbero le attività che dall’alba al tramonto riempiono le giornate dei membri delle tribù. 

Immense e spossanti fatiche volte ad ottenere solo il minimo necessario, e talvolta nemmeno quello. È ovvio che, nell’ambito di questa ricostruzione, la natura avversa, l’assenza di tecnologie, la disorganizzazione e l’incompetenza sono gli elementi indicati come le cause  principali della terribile condizione in cui da sempre versano i “selvaggi” di tutto il pianeta. 


In definitiva l’economia tribale sarebbe un’economia della miseria, in cui è già un miracolo riuscire a mettere insieme il pranzo con la cena.

Fino agli anni settanta nessuno, nemmeno all’interno del mondo antropologico, si arrischiò a mettere in dubbio questo racconto dogmatico che oggi invece ci appare per quello che è: 




una mistificazione totale della realtà. 

Il merito di questa rivoluzione copernicana nell’ambito degli studi sui sistemi produttivi tribali è da ascrivere a Marshall Sahlins e al suo saggio "L’economia dell’età della pietra.


Prendendo in esame alcuni dei popoli tradizionali considerati più svantaggiati, tra cui i cacciatori-raccoglitori aborigeni della terra di Arnhem e i boscimani del Kalahari, ed esaminando una vasta schiera di dati numerici, Sahlins capovolse la visione dominante e ci offrì per primo un’analisi schietta delle autentiche condizioni economiche di queste tribù.

La conclusione a cui giunse è che i cacciatori-raccoglitori, nonostante le condizioni ambientali assai sfavorevoli, di certo non si ammazzano dalla fatica. Il periodo giornaliero dedicato al procacciamento dei beni primari come cibo, acqua e ricovero varia in media dalle tre alle quattro ore (Meno della metà delle nostre attuali ore lavorative!)





Oltretutto il lavoro procede in maniera intermittente e, se le condizioni materiali del gruppo lo consentono, può essere interrotto perfino per diversi giorni. 


Vecchi, bambini e giovani di ambo i sessi sono totalmente esentati dalla ricerca del cibo mentre le donne hanno spesso “orari di lavoro” inferiori a quelli dei propri compagni. 

La stragrande maggioranza del tempo quotidiano di ogni individuo è impiegato in attività ludiche, ricreative, culturali e soprattutto in riposo



Se per i latini l’ozio è il padre dei vizi, 
per i figli della tribù soste, pause e 
lunghe interruzioni di tutte le attività pratiche 
sono il sale della vita....


Inframmezzare le occupazioni strettamente necessarie con momenti di break, quali chiacchierate, giochi e spuntini è semplicemente la norma.

Dal 1972 – anno di pubblicazione di L’economia dell’età della pietra– ad oggi, molte ricerche confermano le tesi di Sahlins e questo, nonostante, le società tradizionali su cui abbiamo la maggiore quantità di materiale etnografico siano caratterizzate da un peggioramento della qualità della vita, dovuto principalmente all’incontro con noi uomini della Civiltà. 

Lo studio delle popolazioni tribali, infatti, avviene quando esse sono state da tempo sradicate dalle loro terre ancestrali e sospinte in aree geografiche ostili e con scarse risorse ambientali. 



I raccoglitori di oggi, gli agricoltori taglia e brucia, i pochi autentici nomadi, le tribù incontaminate sono in realtà gruppi di profughi che, in certi casi da diversi secoli, vivono ai margini degli ecosistemi più accoglienti, quelli che puntualmente ci siamo riservati senza averne alcun diritto. Deserti e ghiacciai, tundre e foreste tropicali sono gli ambienti da cui uomini e donne coraggiosi traggono tutto il necessario per vivere dignitosamente e senza utilizzare un’unità di energia in più di quelle strettamente necessarie. 

Come ci riescono?

Questo piccolo grande miracolo risulta possibile grazie ad una serie di strategie a lungo spettro messe in campo dalle varie comunità. 

Tattiche legate dal medesimo filo conduttore:il non fare.


Il paradigma del non faresi declina attraverso una serie di pratiche che rappresentano perfettamente la negazione di tutti i concetti economici che abbiamo ben piantati nella testa. Mentre noi puntiamo ad aumentare costantemente le produzioni i popoli tribali mirano a diminuirle, mentre noi inseguiamo la continuità del lavoro loro lavorano a intermittenza, mentre noi sfruttiamo ogni risorsa ambientale disponibile loro si rifiutano categoricamente di utilizzare buona parte delle risorse dei territori in cui vivono. 

Discontinuità, sottoproduzione, inefficienza: tutto ciò che ci spaventa e che vediamo come un pericolo nella tribù è una parte importante della ricetta che porta ad un economia dell’abbondanza.


Fu proprio Sahlins per primo ad indicare le società dei cacciatori-raccoglitori come società dell’originaria opulenza

Una definizione che evidentemente ha infastidito e infastidisce ancora chi non vuole accettare che la macchina produttiva tribale, senza grandi sforzi e molto ad di sotto delle sue possibilità, riesce ad assicurare la soddisfazione completa di tutti i bisogni materiali della comunità. 

...Agli uomini tribali sembra chiarissimo che l’economia, sciolta da ogni vincolo, finisce per fagocitare la stessa società in cui è nata, attraverso l’innesco di quelle disparità e ineguaglianze che da sempre essi rifuggono... 

La divisione in ricchi e poveri, lo sfruttamento reciproco, l’alienazione, i disastri ambientali sono il prezzo che le società del primato economico debbono pagare. 

Un sacrificio che i “selvaggi” 
si guardano bene dal voler compiere.


Un sacrificio che noi, ritualmente, rinnoviamo ogni giorno sull’altare della Civiltà...


Fonte: http://www.emergenzeweb.it/2015/12/lantieconomicita-tribale-quando-il-non-fare-diventa-abbondanza/

Sciamanesimo: L'Arte di curare l'Anima

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Sciamanesimo: L'Arte di curare l'Anima



Gli sciamani sanno che all’origine di tutto quello che esiste, c’è sempre un pensiero.

Gli sciamani non sono degli stregoni, sono veri uomini e donne che possono entrare in stati di coscienza superiore e sono capaci di percepire e comunicare in modi non possibili in condizioni normali. Attraverso un impegnativo lavoro di formazione, gli sciamani riescono a condurre degli stati di alta consapevolezza durante i quali si separano del corpo fisico e fanno dei viaggi nel loro mondo interno non influenzato dal tempo


In questo stato gli sciamani sono in grado di fare varie cose, inizialmente per loro stessi e poi, sempre di più per il bene degli altri.

Guidati da una forte consapevolezza e motivazione altruistica, gli sciamani sono “attivisti” spirituali in grado di ripristinare l’equilibrio e l’armonia in chi soffre. Nella loro qualità di guaritori spirituali, il loro scopo è quello di nutrire e mantenere l’anima umana, permettendo il passaggio dalla disarmonia e malattia ad uno stato di guarigione.

Lo sciamano fa una distinzione molto chiara tra la medicina del corpo e quella dello spirito e li vede come complementari. Se un uomo torna a casa con una freccia nel piede, non è il momento di entrare in trance. E’ tempo di rimuovere la freccia dalla ferita, di fermare l’emorragia, prevenire l’infezione e promuovere la guarigione. E’ tempo per la medicina del corpo e le comunità sciamaniche sanno tante cose anche su questo soggetto.

Per affrontare la malattia, lo sciamano tradizionale presta molta attenzione al rapporto tra causa ed effetto. 

Sappiamo che durante la vita, il corpo fisico, sopporta varie trasformazioni. Il corpo si ammala, subiamo alcuni incidenti, abbiamo dei lividi, tagli, ferite ed anche ossa rotte talvolta. A volte ci sono delle ferite gravi o alcune malattie interne gravi – cancro, sclerosi multipla, malattie cardiache, epatite – e, alla fine, si arriva all’invecchiamento, alle deformità e alla morte del corpo fisico. Tutto questo accade, fa parte di ciò che significa essere una forma di vita organica, ma tutti questi esempi, dal punto di vista sciamanico sono solo effetti. 

Lo sciamano è interessato soprattutto alle cause.
Per una vera guarigione, non è sufficiente solo trattare gli effetti e reprimere i sintomi con le medicine. Dobbiamo affrontare le cause. Secondo lo sciamano, ci sono tre cause classiche della malattia, che, non a caso, non sono i batteri, i microbi o i virus, ma piuttosto gli stati emotivi. 




La prima causa è la DISARMONIA, che si presenta quando gli uomini perdono una relazione per loro importante nella vita, o quando sono privi del senso di appartenenza. Per esempio, la disarmonia si verifica quando, in una coppia di anziani che sono stati insieme la maggior parte della loro vita, improvvisamente uno dei due muore. Capita spesso che in un anno e mezzo, anche l’altro si ammali di qualcosa di serio e muoia. 


La disarmonia produce una diminuzione 
del potere personale che, a sua volta, 
ci rende vulnerabili alle malattie.

La seconda causa è la PAURA
Una persona che ha una paura cronicaè spenta dentro ed è quindi vulnerabile alle malattie, perché il timore diminuisce la capacità di funzionamento del sistema immunitario. Anche i medici sanno che la paura e la disarmonia si manifestano nelle malattie e sono riconosciute dalla scienza moderna.

E la terza causa è la PERDITA DELL’ANIMA
E qui accade una cosa interessante. Dal punto di vista sciamanico, la perdita dell’anima è lo stato più grave, è la causa più importante delle malattie e delle morti premature. La perdita dell’anima implica una ferita grave al cuore interno di una persona, alla sua essenza interiore. Di solito, la ferita risulta dalla frammentazione della sua essenza.


Nella nostra cultura, la perdita dell’anima è spesso associata ad un trauma. Per esempio, un bambino che è spinto a scuola senza pietà, o che viene molestato dalla persona che lo deve curare. La perdita d’anima avviene come risultato di un abuso, come nel caso di uno stupro o di una aggressione. La perdita dell’anima può accadere come conseguenza di un tradimento, un divorzio amaro, un aborto spontaneo traumatico, un terribile incidente d’auto, o addirittura un intervento chirurgico. 

Molti dei giovani che sono andati a lottare in Irak o Afganistan, sono tornati traumatizzati perché hanno subìto terribili shock. Purtroppo, i medici occidentali non hanno molto da offrire in termini di vera guarigione e molti di loro sono ancora traumatizzati da ciò che gli è successo.


I sintomi della perdita dell’anima sono: 

il senso di frammentazione, il non essere completamente presente, l’incapacità di sentire o di ricevere amore, un blocco di memoria, quando una persona non è capace di ricordarsi pezzi della sua vita, apatia ed indifferenza improvvise, la mancanza di gioia, mancanza di iniziativa, l’incapacità di provare gioia, la predisposizione per il suicidio o dipendenze. Le perdite di pezzi d’anima si manifestano spesso come malinconia e disperazione, che inducono il classico sintomo della perdita di anima: la DEPRESSIONE.

Dal punto di vista tradizionale, la malattia è vista come un’intrusione: come qualcosa che entra nel corpo dall’esterno e che non appartiene al corpo. Ciò è vero quando si tratta di un virus, una freccia od una forma-pensiero negativa. Ma il problema iniziale non è l’intrusione della malattia. Il problema più importante è la perdita del potere o la perdita di una parte d’anima, che ha permesso alla malattia di entrare e manifestarsi nel corpo. Questo è il problema ed è qui dove lo sciamano gioca la sua parte migliore.


In conformità con la tradizione sciamanica, 
la guarigione avviene in quattro fasi:

- La prima fase implica quello che potremmo chiamare l’aumento della potenza, un processo durante il quale lo sciamano dà più potere al paziente.

- La seconda fase induce a diagnosticare il problema, scoprendo la causa e percependo il suo effetto sul corpo del paziente.

- La terza fase prevede il processo proprio di guarigione.

- La quarta fase è critica. 
Questa è la pratica del recupero dell’anima persa.


Io, attraverso il mio lavoro ho cercato di capire cosa significa essere una matematica, mistica e guaritrice, in un momento di alte tecnologie e super-scienze. Ho cercato di guardare all’origine e al destino della nostra specie, attraverso un viaggio che mi permette di visualizzare ciò che possiamo diventare tutti, quando accettiamo che siamo composti da tutto ciò che comprende la creazione. Ho dovuto capire me stessa a tutti i livelli: spirituale, fisico, mentale ed emotivo. 

I miei problemi di potenza e controllo sono stati rispecchiati dai miei genitori. Loro mi hanno rivelato tutti gli aspetti per i quali sono adesso qui, in questa vita, e le lezioni che ho da imparare. Lo hanno fatto perché, a qualche livello, ci siamo scelti l’un l’altro per esserci reciprocamente insegnanti.


Lo sciamano sa che quando accade 
il processo di autoguarigione si guarisce
 il passato ma anche il futuro.

Dunque il Creatore dentro di noi non giudica, non punisce, e non ci da delle ricompense. Ma ci riflette in totalità, fin quando iniziamo il processo di cambiamento. Non siamo neanche consapevoli delle nostre capacità di trasformarci fin quando non siamo preparati, pronti a farlo. E quando saremo pronti per creare questo cambiamento, una reazione affascinante può essere necessaria, attraverso la quale ci liberiamo dal passato per costruire un nuovo futuro.

La riscoperta dello sciamanesimoè diventata un impulso importante, nella corrente attuale di risveglio spirituale che il mondo occidentale sta attraversando. E’ diventata un ponte tra le tecniche tradizionali sciamaniche ed orientali, testate per lunghissimi periodi di tempo durante la nostra storia, ed i metodi vari d’introspezione, efficienti e facili da imparare che permettono agli occidentali di connettersi alla loro sorgente interiore di potenza e saggezza, per facilitare la guarigione e l’eliminazione dei disagi.

Articolo sistemato e corretto da Laura di crescitaspirituale.it


Fonte: http://www.conoscenzealconfine.it/la-malattia-dal-punto-di-vista-sciamanico/

Sempre più italiani scelgono di vivere negli Ecovillaggi

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Si stanno moltiplicando a vista d’occhio 
e sembrano essere una valida alternativa 
alla concezione tradizionale di comunità.


Stiamo parlando degli ecovillaggi, comunità basate prevalentemente sulla sostenibilità ambientale e, secondo l’ecologo ed agronomo australiano David Holmgren, caratterizzate dall’adesione volontaria dei partecipanti e da nuclei abitativi progettati per ridurre al minimo l’impatto ambientale, dall’uso di energie rinnovabili e dall’autosufficienza alimentare, basata sulla permacultura o altre forme di agricoltura biologica.

Il sistema si sta moltiplicando in tutta Europa: 
in Italia, in particolare, sta raccogliendo numerose adesioni, tanto da creare una vera e propria Rete italiana villaggi ecologici (RIVE), un’associazione costituita da comunità, ecovillaggi e progetti di comunità. Nel 1996 con lo scopo di far conoscere le esperienze comunitarie dove è possibile vivere l’utopia di una società basata sulla solidarietà, la cooperazione e l’ecologia, la RIVE è composta da esperienze differenti tra loro per orientamento filosofico e organizzazione, ma tutte comunque ispirate a un modello di vita sostenibile dal punto di vista ecologico, spirituale, socioculturale ed economico. 

La diversità tra i membri della RIVEè un tratto caratterizzante dell’associazione stessa, che ispira a molteplici stili di vita, uniti però dalla convinzione che la sostenibilità sia l’attitudine di un gruppo a soddisfare i propri bisogni senza ridurre, ma anzi migliorando, le prospettive ambientali presenti e delle future generazioni.



Gli ecovillaggi sono laboratori di sperimentazione sociale ed ecologica, non un modello pronto all’uso che si può riprodurre senza sforzi. C’è ancora molto da perfezionare, benché già più di quattromila persone dalla Lombardia alla Sicilia hanno scelto questa filosofia: l’epicentro del fenomeno è la Toscana per l’abbondanza di piccoli borghi e case coloniche abbandonate.



Qui si può trovare il ‘Popolo degli Elfi’ che ha come base le montagne di Sambuca Pistoiese: 250 persone hanno recuperato un vasto centro abitato composto da quattro piccole frazioni e da altre quattordici colonie raggiungibili solo a piedi. Le case non hanno rete elettrica, la legna è l’unico riscaldamento e metodo per cucinare e non esistono televisori, ma vantano una scuola autogestita.

A metà tra la Svizzera e Luino, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, si trova invece l’ecovillaggio Monte Venere: qui vivono tutto l’anno grazie ad un accordo con il Comune che ha ceduto le case gratuitamente in cambio della sistemazione. Per arrivarci bisogna arrampicarsi lungo un sentiero di pietra.

Anche in Piemonte esiste un ecovillaggio, tra Torino e Aosta: in un raggio di 15 km vivono 600 persone che hanno costruito Damanhur, una società multilingue, aperta agli scambi con il mondo e le diverse culture dei popoli. 

Con i simpatizzanti che vivono nei dintorni si arriva a quota mille componenti. La filosofia comune è l’auto-sostentamento, un’autarchia new global per sopravvivere senza sprechi vivendo di agricoltura e pastorizia a basso impatto ambientale. Quello che si guadagna ogni mese si mette insieme in una cassa comune per sostenere le spese della comunità: welfare di gruppo, si potrebbe dire, a misura di comunità ed anche di crisi.

Per conoscere le realtà esistenti in Italia, in Europa, nel resto del mondo e i progetti in corso, potete consultare il sito: www.aamterranuova.it

Fonte: http://camminanelsole.com/ecovillaggi-le-comunita-del-futuro-si-moltiplicano-a-vista-docchio/

Cosa c’è dopo la morte? Gli Antichi saggi rispondono:

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Cosa c’è dopo la morte?

Siamo stati abituati sin da bambini a credere che dopo la morte ci aspetti una vita ultraterrena che, a seconda del nostro comportamento e delle azioni compiute da vivi, si identificherà con la dannazione eterna dell’Inferno, la beatificazione in Paradiso preceduta il alcuni casi da soggiorni temporanei nel Purgatorio, il tutto secondo la visione dantesca illustrata nella Divina Commedia. 

Ma, dal momento che tutto ciò che avverrebbe nell’Aldilàè l’effetto delle nostre cause, di come ci siamo comportati in vita, perchè così tanta paura della morte? Abbiamo forse la coscienza sporca? Chi non ha mai fatto del male non deve temere alcunchè eppure, basta colloquiare con chiunque per vedere, percepire, sentire questa paura della morte.

Chi è ricco e gode di agi e comodità è scocciato dall’idea di andarsene perchè non vuole lasciare tutto ciò che ha accumulato, senza esserne riuscito a goderne appieno. Mettiamoci nei panni di un miliardario proprietario di diverse ville con piscina nelle più belle località di terra e di mare, aerei personali, belle donne, auto da sogno, conti correnti a chi sa quanti zeri e quant’altro: una persona così non si è fatto mancare nulla dalla vita eppure, nonostante magari la non più giovane età, non vuole ancora lasciare questo mondo e cerca in tutti i modi, quasi disperatamente, di ingannare i segni della vechiaia con interventi di chirurgia estetica di ogni tipo.


Ma anche chi è povero, sfortunato, fatica a sbarcare il lunario ha gli stessi pensieri: una paura ossessiva a lasciare questo mondo. Immaginiano un povero contadino del Sud America, sposato e con tanto di prole numerosa a carico che, arrivata la sera, dopo una dura giornata di lavoro, presenta alla moglie ben poco da mettere in tavola per sfamare i propri figli.

Questa persona ha sicuramente l’affetto, aspetto non trascurabile, dei suoi cari, l’amore che lui prova per essi ma, nessuno può affermare che conduca una bella vita e, senza essere ipocriti chi di noi, se potesse scegliere, opterebbe per una vita simile piuttosto che quella del riccone sopracitato?


Niente da fare: tutti hanno paura di morire! 
Gli anziani che hanno già vissuto la loro vita, i giovani che ne hanno una davanti, i ricchi, i poveri, chi sta bene ma anche chi sta male (eccezion fatta per i casi di eutanasia o morte assistita).

Ma perchè?

Atei, agnostici e materialisti, non credendo alla vita ultraterrana, potrebbero rispondere che, considerando questa come l’unica esistenza, non vogliono andarsene per continuare a godere appieno in questa vita.

I credenti delle tre religioni monoteistiche (Cristianesimo, Ebraismo ed Islam) se si sono comportati bene, verrebbe da dire “come Dio comanda!“, non hanno alcun motivo di temere la morte dal momento che verranno ricompensati nell’Aldilà nei più svariati modi.


Quindi la domanda sorge spontanea: chi ha così tanta paura della dipartita sa di non essersi comportato così bene come gli impone la sua religione e teme la punizione divina oppure, la sua fede non è così forte e teme che oltre la morte non ci sia nulla?

La morte è un evento natutale per ogni essere vivente: 
si passa dalla breve vita della farfalla a quella assai più lunga di una tartaruga delle Galapagos. Quindi come si più temere un qualcosa che si sa per certo che arriverà? Non si sa nè quando nè come ma sopraggiungerà prima o poi e non ci sarà alcun modo per ingannare la Signora di nero vestita armata di falce.

Una gara impari?

Il timore di morire è collegato all’incertezza di ciò che ci attende quando esaliamo l’ultimo respiro: ci sarà o no una vita ultraterrena? La nostra anima, se esiste – domanda logica e giustificata – che fine farà? Si disintegrerà, verrà tormentata dai diavoli all’Inferno, godrà della compagnia degli Angeli in Paradiso o morirà anch’essa con noi? 


Per i non-credenti il problema non si pone ma i fedeli che ambiscono ad entrare nel Regno dei Cieli che hanno come scopo quindi la salvezza della propria anima per evitare l’eterna dannazione conducono una sorta di gara impari dal momento che c’è chi nasce ricco, chi povero, chi con gravi handicap fisici per non parlare di coloro che muoiono giovani se non addirittura bambini quindi non tutti viviamo lo stesso numero di giorni e di anni: ciò non è forse ingiusto? 

Come possiamo rimediare ai nostri errori se le nostre vite sono così brevi? Come possiamo fare del bene aiutando gli altri se ci manca il tempo materiale? Non è forse iniquo anche solo ipotizzare che, a fronte della lunghezza dell’Eternità, abbiamo una sola vita da condurre?


E se la risposta a tutte le nostre paure fosse proprio il non temere la morte in quando la nostra anima, il Sè individuale, dopo la nostra dipartita e, successivamente ad un soggiorno più o meno lungo nel mondo spirituale, tornasse a reincarnarsi, a prendere cioè possesso di un altro corpo, per poter così continuare il percorso iniziato in precedenza che ha come obiettivo la purificazione dell’anima?


La reincarnazioneè una delle credenze più diffuse al mondo: basti pensare che oramai circa il 20% degli occidentali vi crede per non parlare delle religioni filosofiche orientali come l’Induismo, il Buddhismo ed il Giainismo.

"Proprio come un uomo depone i vecchi vestiti per indossarne di nuovi, così anche il Sé incarnato dismette i vecchi corpi per indossarne altri nuovi." (Bhagavad Gita 2,22)

Nell’antichità questa credenza era molto diffusa presso i Greci, nel platonismo e successivamente nel neoplatonismo o nelle correnti misteriche come l’Orfismo.

"L’anima è presa in un’alterna vicenda e vive ora in un’esistenza a sé libera da vincoli, ora in sempre nuove incarnazioni nel gran circolo della necessità, quale compagna dei molti corpi di uomini "(Canto orfico del VI sec. a.C.)


Vi sono correnti religiose che credono nella reincarnazione anche in Medio Oriente come il Manicheismo, i Drusi o i Sufi ma anche i Druidi, gli antichi sacerdoti dei Celti, avevano tale convinzione e come loro molte altre antiche culture.

Una delle loro principali massime è che l’anima non muore, ma alla morte passa da un corpo ad un altro, cosa che credono molto utile per incoraggiare alla virtù e per far disprezzare la morte (Giulio Cesare, sul druidismo, Commentari alla guerra Gallica Libro VI)

Pensiamo a quanti miliardi di persone hanno vissuto e vivono tuttora con questa certezza: non possono essere, o essere stati, tutti ingannati e noi, o almeno chi non crede nella trasmigrazione delle anime, non possiamo considerarci gli unici depositari di Verità.

Sarebbe un tantino presuntuoso!

Quali prove?

Chi nega la reincarnazione adduce come “prove” il fatto che non abbiamo ricordi delle vite precedenti ma a tale semplicistica obiezione si può rispondere con una banalissima domanda: quali ricordi abbiamo dei primissimi momenti di vita e cosa rammentiamo della nostra nascita? 


Nulla eppure siamo stati tutti partoriti dalle nostre madri, ciò è avvenuto senza ombra di dubbio ma nessuno di noi lo ricorda. Poi che senso avrebbe nascere o, meglio, rinascere, portandosi dietro i ricordi delle vite precedenti? 

Sarebbe traumatico o, come minimo, condizionante.
Provate a pensare ad una persona morta in un incidente stradale: se rammentasse la sua tragica dipartita avrebbe seri problemi a mettersi alla guida o ance solamente a salire su un qualsiasi mezzo di trasporto!

Vi sono molte prove di persone che ricordano le loro vite precedenti, la maggior parte catalogate nei libri del Dr Ian Stevenson, uno dei più grandi parapsicologi a livello mondiale:

- Reincarnazione: 20 casi a sostegno

- Le prove della Reincarnazione

- Bambini che ricordano altre vite.

Le lunghe ricerche del Dr Stevenson riguardano persone delle più svariate parti del mondo, dall’India allo Sri Lanka, dal Sud America all’Alaska, che conservano precisi ricordi delle loro vite precedenti: ricordi di questo tipo rimangono inspiegabili se si esclude a priori l’idea della reincarnazione.

“Altra possente prova che gli uomini conoscono molte cose prima della nascita è la loro capacità, nella tenera infanzia, di afferrare fatti innumerevoli con una rapidità che dimostra come essi non ricevano questi fatti dentro di loro per la prima volta, ma li ricordino e li richiamino alla mente”.  Cicerone

Conclusione

Credere nella reincarnazione potrebbe sembrare assurdo agli occhi di un credente fideista occidentale poichè nato e cresciuto con le convinzioni religiose del suo luogo di nascita o perchè la Bibbia non parla di tutto ciò (ne siamo sicuri????) ma se egli fosse nato in Oriente e cresciuto secondo i dettami induisti o buddhisti lo troverebbe così inverosimile? Nasti pensare che le nostre credenze religiose dipendono al 99% dai posti in cui siamo nati, indottrinati e cresciuti.

Fontehttp://antikamente.altervista.org/paura-morte/

ADDIO ESTATE, ADDIO VITAMINA D - Hanno deciso cosi

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Estate cancellata, da domenica il crac. Arriva il tornado: Italia, dove colpisce



A quanto pare i potenti hanno deciso che quest'estate non vedremo e non beneficeremo del Sole, fonte di vitale importanza per la nostra salute in quanto contribuisce a ricaricarci di vitamina D.

I meteo di regime hanno "previsto" che il maltempo proseguirà ancora e ancora, dunque temporali diffusi e violenti, grandinate distruttive, forti venti e alluvioni e disastri assicurati, per dare il colpo di grazia ad un Italia già di per sè prossima al collasso.

Questa volta non sarà solo l'economia agricola ad essere irrimediabilmente danneggiata, ma anche il settore turistico, il secondo in ordine d'importanza dopo l'agricoltura per sostenere l'economia del Paese. Coincidenza?

Per gli italidioti si, visto che per loro questo "clima impazzito"è opera di quella cattivona di Madre Natura e non di un diabolico piano di dominio e distruzione globale...

E' in corso l'orribile genocidio degli Indigeni Brasiliani

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Se non provate abbastanza schifo e orrore verso la nostra maledetta "civiltà" che tanti mali ha causato e sta tutt'ora causando nel mondo, allora questo articolo sarà l'ennesimo mattone nello stomaco, difficile da dimenticare una volta letto, una sintesi di un genocidio silenzioso che avviene oggi in Brasile, un tempo terra libera e felice, e oggi, con l'avvento della "civiltà", terra di criminali assetati di denaro, di morte, tortura e distruzione, dove a pagarne le spese sono quei pochi esseri umani "selvaggi" rimasti...

Daniele Reale


"C’è una guerra contro di noi. Abbiamo paura. 
Uccidono i nostri capi, nascondono i loro corpi, 
ci intimidiscono e ci minacciano."

Ma noi continuiamo a lottare 
per la nostra terra...

Continuano le violenze e le intimidazioni ai danni degli indigeni brasiliani. Lo scorso 14 giugno un gruppo di uomini armati ha attaccato una comunità guaranì, nel sud del Paese, uccidendo un uomo e ferendone almeno altri cinque, tra cui un bambino.

L’episodio, documentato da un video (sotto) girato a distanza da alcuni membri della tribù e riportato ieri da Survival, non è il primo di questo genere: sempre più spesso, infatti, agricoltori e allevatori assoldano dei sicari per intimidire gli indigeni, con l’obiettivo di allontanarli dalle loro terre per appropriarsene. Si tratta di atti violenti che avvengono nel silenzio pressoché totale delle autorità e che stanno portando alla disperazione le comunità indigene, come dimostra l’aumento del tasso di suicidi tra i più giovani.




La comunità colpita nell’attacco di martedì scorso è quella di Tey’i Jusu e sembra che agli spari - che hanno causato la morte dell'operatore sanitario ventenne Clodiodi Aquileu e il ferimento di almeno cinque persone, tra cui un bambino - sia seguito l’incendio dei campi circostanti. 


“È in corso un lento genocidio. 
C’è una guerra contro di noi. 
Abbiamo paura.” 


...aveva spiegato appena un mese fa il leader guarani Tonico Benites, in occasione di una visita in Europa - “Uccidono i nostri capi, nascondono i loro corpi, ci intimidiscono e ci minacciano.”


“Continuiamo a lottare per la nostra terra. La nostra cultura non permette violenze, ma gli allevatori ci uccideranno piuttosto che restituirci la terra. Gran parte di essa ci è stata presa negli anni Sessanta e Settanta. Gli allevatori sono arrivati e ci hanno cacciati via. La terra è di buona qualità, con fiumi e foreste. Ora è preziosa.”




LEGGI ancheIl lato oscuro delle Olimpiadi di Rio: popolazioni indigene sotto attacco


Solo qualche giorno fa Survival aveva ricevuto – grazie al progetto Tribal Voice, che permette alle comunità indigene che non hanno accesso a internet di inviare in tempo reale dei video-messaggi sulle loro vite e sulla loro lotta per la sopravvivenza – un audio dei Guaranì della comunità di Pyelito Kue che documentava un altro attacco dei sicari al loro villaggio.


Nel frattempo, un’altra comunità guaranì nella stessa regione, conosciuta come Apy Ka’y, rischia lo sfratto dopo aver rioccupato nel 2013, sotto la guida della leader Damiana Cavanha, le proprie terre ancestrali. Le nove famiglie della comunità hanno ricevuto un’ordinanza di sfratto la scorsa settimana, ma non è ancora noto se siano riuscite a restare nella terra che spetta loro di diritto, sia secondo la legge brasiliana che secondo le norme internazionali.

“Assistiamo a un attacco brutale e continuato ai Guaranì, che sta crescendo di intensità.” - ha commentato Stephen Corry, Direttore generale di Survival – 

“Persone potenti in Brasile stanno cercando di ridurre al silenzio i membri della tribù, terrorizzandoli affinché rinuncino alle loro rivendicazioni territoriali. Ma i Guaranì non si fermeranno. Sanno di rischiare la morte cercando di tornare alla loro terra ancestrale, ma l’alternativa è così terribile che non hanno altra scelta se non quella di affrontare i sicari e le loro pallottole. Il governo ad interim del Brasile deve fare di più per porre fine a questa ondata di violenza che sta seminando morti.”

Un appello a cui ci uniamo anche noi, affinché la persecuzione degli indigeni possa cessare per sempre.

COSA POSSIAMO FARE?

Aiuta i Guarani del Brasile. Il tuo sostegno è vitale per la sopravvivenza dei Guarani. Ecco cosa puoi fare:

Scrivi alla presidente del Brasile per chiederle di demarcare le terre dei Guarani e fermare l’assassinio dei loro leader. Scrivi all’ambasciata brasiliana in Italia.


Articolo di Lisa Vagnozzi


Anche Survival International dice che l’attacco dei sicari alla comunità di Tey’i Jusu:


«E’ solo l’ultimo di una serie di assalti violenti alla tribù» e aggiunge che «L’attacco fa probabilmente parte dei crescenti tentativi dei potenti agricoltori e allevatori locali – strettamente legati al governo ad interim nominato di recente – di sfrattare illegalmente i guarani dalla loro terra ancestrale e intimidirli con violenza genocida e razzismo».

Nella regione, i guarani e kaiowá associano la polizia ai fazendeiros»...


Fonte: http://greenme.it/informarsi/ambiente/20597-indigeni-guarani-morti-brasile

Laddove la scienza non riesce a rispondere

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Laddove la scienza non riesce a rispondere

Gli scienziati e soprattutto i fisici, si stanno rompendo la testa, investigando e creando nuove teorie per provare ad intendere l’inconcepibile. 

Dall’incomprensione si formulano teorie come, che lo spazio non esiste, che il tempo è un’illusione, che sono la stessa cosa, che è curvo dritto o a spirale, che ci sono dimensioni parallele, che ci sono molte realtà , che tutto si è già verificato ed a sua volta si sta verificando allo stesso tempo in molti spazi…ed è possibile che si arrivi ad un alto grado di intendimento dall’approccio scientifico, perché è una strada che ricerca risposte.



Fino ad ora abbiamo verificato 
che le teorie non soddisfano la ricerca 
di comprensione che abita nel più 
profondo dell’essere umano.


C’è un’altra strada molto più corta e che va diretta al nucleo della comprensione umana, dove si risponde a tutte le domande, ma può muoversi solo dal cuore, lasciando da parte la mente razionale. 

In questa strada l’unica cosa da capire è che ci sono cose incomprensibili, che così come esistono il conosciuto e lo sconosciuto, esiste anche l’inconoscibile, quello che mai si può arrivare a conoscere ed ancora meno comprendere, il mistero, che non è alla nostra portata.

Se avessimo compreso che lo spazio è infinito e che il tempo è eterno, si risolverebbe tutto quello che stiamo cercando di intendere, perché comprenderemmo l’eternità, che è la realtà più complicata da capire.


La mente confusa e ricercatrice cerca di spiegare e di capire con una visione finita i fenomeni illimitati, ma non arriva mai a comprendere, perché non può, perché la comprensione è un fenomeno irrazionale. Prima di questa tortuosa realtà, è indispensabile considerare con apertura questa possibilità: quando un essere umano integra l’incomprensibile nella sua coscienza, si apre una porta sul mistero, ed a partire da li, si crea una strada di miracoli, perché si possono avere scorci d’inconoscibile che sono raggi di luce che ci arrivano dall’aldilà, indicandoci il cammino della comprensione.

Siccome è una strada che richiede fiducia, e questo è come fare un salto nel vuoto, la maggioranza degli umani sceglie la strada della ricerca di risposte e di senso, attraversandola con la sicurezza dello studio della ragione. Questo cammino è anche parte delle possibilità che offre la coscienza, ma è anche un cammino molto più difficile e crea più sollievo vedere tale grandezza da comprendere.




NON C’E’ STATO MAI UN INIZIO 
E NON CI SARA’ MAI UNA FINE. 

NON C’E’ UN FONDO GIU’, NE NELLO SPAZIO, 
NE DENTRO GLI ATOMI

 NEL PICCOLO NON C’E’ FINE; NE UN FINALE SOPRA NEL GRANDIOSO. IN MEZZO AD ENTRAMBE LE INFINITUDINI, CI SIAMO IN QUESTO MOMENTO, NOI:

 DENTRO ALL’ETERNITA’ ED ALL’INFINITO, 
QUESTO, E’ UNA FOLLIA PER UNA MENTE 
COSI’ LIMITATA E CONDIZIONATA.


Gli esseri umani sono di passaggio, è una visita fugace in un aspetto fisico, creando una realtà spirituale necessaria per adeguarci al mistero mentre siamo vivi. 

Per questo motivo ci sono sempre stati maestri, religioni e misticismo…ma nonostante i loro sforzi sono riusciti solo a lenire i sintomi dell’incomprensione. Prima di questo la maggioranza ha optato per la strada della discussione con la fonte creatrice, altri, hanno optato di distrarsi e provare a dimenticarsi tale follia e altri hanno scelto di aprirsi all’amore per rendere sopportabile l’esperienza di vivere con coscienza.

Comprendere che la coscienza cosmica, universale o esistenziale, non può sentire e che ha creato tutto questo per avere un’esperienza dentro allo spazio tempo per percepire se stessa, per vedersi dal di fuori…è l’inizio di tutta la comprensione. 

Ma…chi può comprendere questo?


Prima dell’infinito e del mistero, perso e abbandonato in qualche angolo dell’universo, non possiamo che aprire, tanto la mente come il cuore, con semplicità e umiltà per predisporci al cammino della comprensione.

Una delle possibilità che tutto questo sia così, è che la coscienza abbia avuto un piano. Altra possibilità è che siamo sottomessi ad un esperimento virtuale in cui si crea la realtà per osservarci come reagiamo con la convinzione che ci sia il tempo e lo spazio. 

Ma è anche possibile che tutto sia successo per errore, per incidente o per propria evoluzione. E’ un’altra delle possibilità che dobbiamo considerare, che non ha mai avuto alcuna intenzione sull’esistenza, che le cose succedono perché sì, senza nessuna ragione ne proposito. 

Allora, qual è il senso? 

Se lo cerchi ti perdi. Se non lo cerchi continuerai ad essere perso. Quindi, ti resta soltanto da vivere. O fidarti bene. Perché dal punto di vista del senso della vita, o proposito dell’esistenza, saremo sempre persi nel nulla. Ma prima di questa realtà, la maggioranza degli umani sceglie la diffidenza, sembra la strada più facile e comoda.

Essere in transito nel tempo, senza fare affidamento su ciò che sta accadendo, produce un’infinita incomprensione e la conseguente angoscia esistenziale di cui molta gente soffre. La diffidenza è una piaga umana che produce ogni giorno un risentimento più contorto che rosicchia l’anima umana, che riduce a miserabili le persone che resistono ad arrendersi quando potrebbero stare nella gloria della fiducia. Il risentimento è il dolore del cuore umano perché non gli permettiamo di fidarsi. Il risentimento è pura diffidenza.

In una certa misura è comprensibile che con tanta incomprensione ci sia risentimento e da un altro lato l’intelletto si domanda: “Chi può fidarsi?” 

FIDARSI è smettere di fare domande, smettere di cercare, smettere di risolvere, smettere di essere, smettere di difendere e smettere di attaccare, lasciare i condizionamenti e le limitazioni imposte. E’ slacciare tutto per rimanere vuoto. Fidarsi è arrendersi....

In quel momento tutto verrà ed entrerà, si riempirà lo spazio-tempo che c’è apparentemente dentro di te. E’ questo il momento in cui l’esistenza ti riempie, perché se la tua coscienza si concentra in questo nulla infinito che ti possiede, allora, si riempie tutto, diventi l’esistenza. Tu sei sempre stato “l’esistenza” ma la presenza di una minuscola porzione di coscienza ti ha fatto entrare nella percezione limitata di spazio-tempo. E’ parte della prova della vita o del gioco della comprensione.

Il tempo sta passando. Stiamo lasciando indietro un passato che soggiorna prigioniero nella nostra mente come un programma che ci controlla. I pesi della tradizione, gli strumenti della cultura, la nostalgia di come sono state le cose prima, sono parte dei limiti di questa realtà che non permettono di accedere a nuovi spazi di comprensione.

Mentre noi non apriremo al nuovo, allo sconosciuto, al mistero…dovremmo trascinare l’angoscia ed il risentimento conseguente che sono rimasti stagnanti in una storia che non ha più alcun senso sostenere.

Almeno per me.

Forse questo spiega, o permette di comprendere, la reazione di molta gente contro di me, perché mi sto incoraggiando a lasciare indietro tutto il conosciuto per addentrarmi nel mistero dello sconosciuto. 

Perché il mio cuore me lo chiede da molto tempo, con una voce soave e profonda, dicendomi: “ L’amore è incondizionalità e l’incondizionalità può essere possibile soltanto nella fiducia”.

Se vogliamo vivere nel e l’amore, dobbiamo aprirci alla fiducia.

Alberto Josè Varela


Fontehttp://www.albertojosevarela.com/it/il-tempo-e-lo-spazio-ci-mostrano-il-cammino-verso-la-comprensione-e-la-vita-un-esperimento-di-coscienza/

Dedicato agli schiavi Italioti. Con omaggio agli indiani...

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Agli schiavi italioti. Con omaggio agli indiani.


Dedicato agli schiavi Italioti. 
Con omaggio agli indiani...



Articolo di Maurizio Blondet

Questi pensieri li dedico ai controllori di volo di Fiumicino, che hanno scioperato per vedere la partita Italia - Svezia (110 voli cancellati);

ai dipendenti dell’ATAC iscritti al sindacato Ugl che  lunedì hanno scioperato dalle 20.30  alle 0.30 per vedere l’Italia contro il Belgio. Li dedico ai palermitani dell’Amat, l’azienda trasporti di Palermo, che hanno fatto lo stesso.

Siete negri. Lo dimostrate col vostro comportamento: negri. 
Quei negri che Alexis de Tocqueville vide e descrisse nel suo grandissimo saggio “La democrazia in America”, scritto nel 1832


“Il Negro  degli Stati Uniti ha perduto 
 perfino il ricordo del suo paese; 
non capisce più la lingua che han parlato i suoi padri;
 ha abiurato la loro religione e scordato i loro costumi […]. 

Il Negro non ha famiglia; non sa vedere nella donna 
altra cosa che la compagna passeggera dei suoi piaceri; 
 e quando nascono, i suoi figli sono suoi eguali”. 

Che ne dite, vi riconoscete? E’ somigliante il ritratto di voi italioti? Di voi negri?

 Ascoltate ancora:


“Affondati in questo abisso di mali, 
il Negro  sente appena la sua sciagura; 
 la volenza l’ha posto nella condizione di schiavo, 
e l’abitudine al servire gli ha dato  pensieri 
e  un’ambizione di schiavo; 

egli ammira i suoi tiranni più che odiarli, 
e trova la sua gioia e il suo orgoglio nella servile
 imitazione di quelli che lo opprimono. 

La sua intelligenza s’è abbassata al livello della sua anima”. 



Non ha bisogno, il Negro, di preoccuparsi del domani, di essere previdente o responsabile. 

“Egli comprende, fin dalle prime nozioni che riceve dall’esistenza, che è la proprietà di un altro, che ha interesse a vegliare sulla sua vita; si rende conto che la cura della propria sorte non gli è devoluta; quindi, l’uso stesso del pensiero gli pare un dono inutile della Provvidenza. Egli gode pacificamente di tutti i privilegi della sua bassezza”.

Che possiate essere cittadini, unirvi ai liberi e forti per riconquistare la sovranità sequestrata di poteri forti globali e dalle euro-oligarchie, è escluso:

“Se il Negro diventa libero, 
l’indipendenza gli appare una catena più pesante
 che la stessa schiavitù;  perché nel corso della sua esistenza, 
ha appreso a sottomettersi a tutto, tranne che alla ragione;
 e quando la ragione diviene la sua sola guida,
non sa riconoscere la sua voce”.


Tocqueville vide la metamorfosi dello schiavo liberato, e vide quel che diventava: il consumista-tipo.


“Mille bisogni nuovi lo assediano, e lui manca delle conoscenze e dell’energia necessaria per resistere loro. I bisogni sono dei padroni che  bisogna combattere, e lui non ha imparato che a sottomettersi e ad obbedire. E’ arrivato dunque al colmo di questa miseria, che la servitù lo abbrutisce e la libertà lo fa  perire  (…) …Il Negro si piega ai gusti dei suoi oppressori, adotta le loro opinioni ed aspira,  imitandoli, a confondersi con essi”.

Una figura che ben conosciamo, vero?
Negri  siamo un po’ tutti, nella società del consumo-divertimento, nel grande McWorld  dell’americanismo planetario.  Ma troppi sono più negri di altri. 



Quelli dell’America,  furono resi schiavi 
con la forza; troppi oggi lo sono volentieri.


Aggiungo a questo punto che non è mio merito il ritrovamento di tali folgoranti citazioni: è di un intellettuale francese, Nicolas Bonnal, che scrive su Dedefensa.  Ringraziate lui. 
E ne avrete ancor più motivo, perché  ha ripescato dal gran volume, quel che Tocqueville capì dei pellerossa, e del destino che li attendava – e che attende nel McWorld chi ha dignità:

Anzitutto, il ritratto dell’Indiano. E’ il contrario del Negro. Tocqueville, che ha conosciuto in Francia l’Ancien Régime, i tempi dell’aristocrazia, lo riconosce subito: 


“La caccia e la guerra gli sembrano
 le sole cure degne di un uomo. 

L’indiano, al fondo della miseria dei  suoi boschi, 
nutre dunque le stesse idee, le stesse opinioni del nobile 
del Medio Evo  nel suo castello”.  

Uno scandalo intollerabile,  più grande democrazia e nella sola superpotenza rimasta.  Ed ecco come viene normalizzata una  simile nobiltà non omologabile:


“…indebolendo presso gli indiani dell’America del Nord 
il sentimento della patria, disperdendo le loro famiglie, oscurando le loro tradizioni, interrompendo la catena dei ricordi [cioè la trasmissione vivente della Tradizione, da padre a figlio, da saggio  sciamano ad allievo], e cambiando tutte le loro abitudini, ed  accrescendo oltre misura i   loro bisogni”. 

 In questo modo “La tirannia europea li ha resi più disordinati e meno civilizzati di quanto  già erano”. 


Tocqueville vide già applicato il principio del libero commercio globale, con gli effetti dell’interdipendenza e dell’obbligo del superfluo.


“Gli europei hanno introdotto  fra gli indiani le armi da fuoco,
 il ferro e l’acquavite; gli hanno insegnato a rimpiazzare coi nostri tessuti i vestimenti barbari  di  cui la semplicità indiana s’era fino ad allora contentata. Contraendo gusti nuovi, gli indiani non hanno appreso l’arte di soddisfarli, ed   hanno dovuto  ricorrere all’industria dei Bianchi”.

Entrato nell’economia monetaria, il Pellerossa non ha soldi. 
Ma può guadagnarli? Certo! Egli dispone di quel che Adam Smith chiamò “il vantaggio competitivo”: è un bravissimo cacciatore, migliore di qualunque bianco.   

Porti dunque le pellicce  dei castori, dei visoni e delle volpi – si vendono bene nella lontana Europa –  e riceverà il compenso. Naturalmente, detratte le spese e il giusto profitto del Bianco, che conosce i “mercati” e fa all’Indiano il favore di portare le  sue pelli sul mercato –  e ignora  che il margine di profitto che il capitalista si tiene è mille, diecimila volte quel che gli dà in cambio. Non sa, il guerriero, il nobile medievale nella foresta,   che la “allocazione efficiente del capitale”   consiste nella “riduzione della retribuzione del lavoro”.

Tocqueville poté vedere gli effetti  di questo scambio:

“Da quel momento, la caccia non dovette servire solamente ai suoi bisogni, ma anche alle passioni frivole dell’Europa. Non cacciò più le bestie delle foreste per solo nutrirsi, ma al fine di procurarsi i soli oggetti di scambio che poteva darci.  Mentre  i bisogni degli  indigeni si accrescevano così, le loro risorse non cessavano di decrescere”.

E  come mai? La selvaggina diventa rara.

“Dal giorno in cui un insediamento europeo si forma nella vicinanza del territorio  indiano, la selvaggina entra in allarme. Migliaia di selvaggi erranti nella foresta, senza dimora fissa, non la spaventavano; ma all’istante in cui il rumore continuo  dell’industria europea si fa udire in qualche luogo, essa comincia a fuggire e  a ritirarsi verso l’Ovest,  dove il suo istinto sa che  incontrerà dei deserti, ancora senza confini”.

Privato della sua risorsa e mezzo di scambio, all’indiano non resta che entrare 
nel lavoro salariato.

“Dopo una vita agitata,  piena di mali e di pericoli, ma allo stesso tempo  densa di emozioni e di grandezza, bisogna sottomettersi a una esistenza monotona, oscura e degradata. Guadagnare con lavori penosi e in mezzo all’ignominia il pane che deve nutrirlo, questo è ai suoi occhi l’unico risultato della civiltà che gli si vanta. E anche questo risultato, non è sempre sicuro di ottenerlo”.

Perché non lavorano bene, sono dequalificati, il mercato non li richiede – e quindi non li paga. Occupano terreni che non sfruttano con l’efficienza che il capitalismo monetario richiede e conosce. Quindi? No, non si pensi che a Washington siano pronti a sterminarli, a qualche incivile atrocità. Scrive Tocqueville:

“La condotta degli americani degli  Stati Uniti verso gli indigeni respira il più puro amore delle forme e della legalità. Purché gli indiani  restino nello stato selvaggio, gli americani  non si immischiano minimamente nei loro affari e li trattano da popoli indipendenti.  Non si permettono di occupare le loro terre, senza averle debitamente acquisite per mezzo  di un contratto; e se per caso una nazione indiana non può più vivere  sul suo territorio, essi la prendono fraternamente per mano e la conducono  essi stessi a morire fuori del paese dei loro  padri”.

 Spero si colga il sarcasmo di  Tocqueville:  

profeta, egli vede  già quella civiltà della moralità anglo, dell’intervento umanitario per espandere la democracy che ben conosciamo. Anche a lui viene da fare il confronto con gli spagnoli, cattolici, che hanno riempito il Sudamerica di cattedrali e seminai barocchi.

“Gli spagnoli, anche con l’aiuto di mostruosità senza esempio e coprendosi di vergogna incancellabile, non sono riusciti a sterminare la razza indiana, e nemmeno a impedirle di condividere i  loro diritti;  gli americani degli Stati Uniti hanno raggiunto questo doppio risultato con meravigliosa facilità, tranquillamente, legalmente, filantropicamente, senza spargimento di sangue, senza violare uno solo dei grandi principi della morale agli occhi del mondo. Non si potrebbero distruggere gli uomini  rispettando meglio le leggi dell’umanità”.


L’hanno fatto ai pellerossa. I filippini, ai giapponesi;  l’hanno fatto a tutti noi, di un’altra Europa.  L’hanno fatto agli iracheni, agli afghani;  ai siriani, da ultimo. Adesso, vogliono farlo al popolo russo...

Fonte: https://sadefenza.wordpress.com/2016/06/19/agli-schiavi-italioti-con-omaggio-agli-indiani/

I Figli dei Fiori andavano fermati

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I Figli dei Fiori andavano fermati:
Dagli anni 60 ad oggi cosa è cambiato?


Premetto che anche io, diversi anni fa, da buon ignorante che ero (simpatizzante leghista e di destra) per non so qual motivo, odiavo istintivamente gli Hippie, descritti nei film come i derelitti imperfetti di una società composta e regolare, che disturbavano l'ordine pubblico con i loro colori sgargianti e i loro festival improvvisati sulle rive di qualche fiume senza autorizzazione.

Mi ci sono voluti più di dieci anni per capire che in realtà gli Hippie sono stati gli ultimi europei liberi...

Dunque gli apparati di dis-informazione conosciuti come Tv e Giornali, ancora oggi non mancano di descriverci la generazione Hippie come una massa di giovani sbandati che non si lavavano e che rifiutavano di seguire le regole civili del buon vivere, che non avevano voglia di lavorare e pensavano solo ad organizzare feste in cui ci si drogava e si finivano per fare le orgie.

Ma per fortuna, ci raccontano, in quegli anni  gli apparati di potere sono intervenuti per porre fine a tutto quel "disordine sociale", ristabilendo l'equilibrio oppressivo-sfruttativo-schiavista...


I Figli dei Fiori andavano fermati:

Si, perché loro erano contro le guerre...


Ora pensate a tutte quelle bombe che rischiavano di rimanere inesplose e abbandonate a se stessi nei magazzini militari.

E che dire dei numerosi posti di lavoro di medici e infermieri che sarebbero andati perduti se migliaia di persone non si fossero sparate a vicenda nelle guerre di dominio alla ricerca di petrolio?

Pensate al lavoro di tutte quelle imprese impegnate poi nel ricostruire le città rase al suolo dalle bombe, che altrimenti sarebbero rimaste disoccupate...




Pensate anche a quanti nuovi mutui sono serviti per pagare tutto questo, le guerre sono state una fortuna, senza di esse i nostri nonni avrebbero rischiato di morire di noia senza un lavoro snervante di 12 ore al giorno in miniera, in fabbrica o in Svizzera, per accumulare soldi per costruire nuove case e mantenere la famiglia.


I Figli dei Fiori andavano fermati 
perché si sentivano cittadini del Mondo:


Ora pensate a tutti quei discorsi strappalacrime sul patriottismo, su: "il mio Paese è il migliore", sul "io sono del nord e tu del sud", sul "io sono bianco e tu negro", sul "io sono ricco e tu povero di merda".


Ecco, se gli Hippie avessero portato avanti le loro idee, ora ti ritroveresti in un mondo nuovo, dove tutti si rispettano a vicenda, dove ognuno si sposta da un lato all'altro del mondo senza esibire documenti e passaporti, senza rendere conto a nessuno e senza dover giustificare ogni volta ad estranei in uniforme i tuoi movimenti.


Terribile vero?


Pensate che negli anni 60 i figli dei fiori viaggiavano in pulman e in treno fino in India, passando per l'Afganistan, il Pakistan, l'Iran e altri paesi potenzialmente "terroristi".

E chiacchieravano pure con quei terroristi, fumavano nei narghilè assieme a loro e venivano ospitati la notte nelle loro case, ma loro non sapevano che erano terroristi...perciò ci andavano d'amore e d'accordo, nonostante le loro culture fossero diverse.


Ma riuscite ad immaginare 
in quali terribili condizioni 
sarebbe il Mondo oggi se i Figli dei Fiori 
avrebbero prevalso con le loro idee?


Dove sarebbero ora tutte quelle fabbriche inquinanti che ci sequestrano 8 ore ogni giorno in cambio di quel prezioso salario da spendere in nuovi mutui e nuove rate?

Che fine avrebbero fatto tutti i cancelli, i recinti, le telecamere, con cui oggi isoliamo le nostre case per tener lontani i propri simili?


E che fine avrebbero fatto tutti quei maledetti barboni che rovinano il "decoro" delle nostre città? 

L'amore per il prossimo ci avrebbe fatto sentire in dovere di sfamarli, amarli e rispettarli, ma per fortuna la ragione ha prevalso sui nostri innocenti sentimenti...



Avete idea poi di tutte quelle feste improvvisate lungo le rive dei fiumi, in montagna e al mare, che sarebbero sorte improvvise e che sarebbero probabilmente durate giorni, se non addirittura settimane? 
E tutto questo senza far pagare nessun biglietto d'ingresso!




...Anche i più poveri avrebbero avuto accesso a musiche e balli e...droga! 


Si perché gli Hippie erano drogati, si fumavano le canne e poi se ne stavano per ore a osservare il cielo senza far niente, e già allora questo irritava fortemente tutti gli assuefatti di caffeina e alcool che devono sfogare continuamente tutta la loro energia su qualcosa, o, qualcuno...




Per fortuna arrivò il proibizionismo a fermare quei scansafatiche e spedirli a marcire in galera, arrivarono le fabbriche e gli uffici ad ammassarli al dovere quotidiano e a mangiare anche loro le schifezze surgelate e il non-cibo dei fast food, già perché prima quei selvaggi Hippie pensavano bene di coltivare la terra in piccole comunità, razionando il cibo tra i partecipanti.



Fosse per loro oggi non ci sarebbero neppure quelle sane malattie moderne come il diabete! 

La tiroide funzionerebbe ancora bene e non servirebbero trapianti di fegato agli alcolizzati cronici.

Ma per fortuna negli anni abbiamo aggiustato tutto!

Siamo riusciti grazie a rigide regole e disciplina a convertire quegli sbandati in produttori-consumatori che ora inquinano e distruggono da bravi capitalisti, non più figli dei fiori, ma figli dell'era industriale...


Insomma, dagli anni 60 ad oggi, 
sono stati compiuti passi da gigante:


Ora abbiamo passaporti per spostarci e documenti per dimostrare agli altri chi siamo, cosa facciamo nella vita, se siamo sposati oppure no e quante volte al giorno caghiamo e pisciamo, abbiamo lavori stabili che annoiano le nostre vite, e non importa se dentro ci sentiamo spesso vuoti, insignificanti e soli, perché fuori abbiamo belle case! 

E nel garage abbiamo belle macchine!

Ognuno oggi può riempire il frigorifero e buttare nella spazzatura il cibo che avanza, e quando non sappiamo più dove mettere i rifiuti della nostra civiltà, li seppelliamo sotto terra come regalo per le generazioni future.



Oggi abbiamo un solo giorno la settimana per riposare, e tutto funziona bene, i ricchi sono tornati ricchi e i poveri nel frattempo sono divenuti ancora più poveri, l'uguaglianza è stata finalmente sconfitta!

E non ci servono nemmeno più tutti quei Rave Party, dove la musica era gratuita e la notte finiva in orge, perché oggi abbiamo You Porn per ammazzarci di seghe quando non abbiamo dove sfogare le nostre fantasie più perverse.

Ieri ci si vestiva colorati e ci si cuciva i vestiti personalizzati in casa e oggi invece seguiamo le mode ed evitiamo di frequentare gente "mal vestita".

A dire il vero spesso non ci si vestiva proprio, perché la nudità non era considerata volgare, ma naturale, e quindi non serviva uscire il sabato sera con 40cm di tacco, e le minigonne più corte di una mano per attirare l'attenzione.


Forse non ne sentivano nemmeno il bisogno le donne allora di attirare l'attenzione, perché quando sei abituato alla nudità, passa anche la perversione dalla mente, non si vede più la donna come un oggetto da azzannare per sfogare i propri repressi istinti, ma come un essere umano di sessualità opposta alla tua con cui si ha il piacere di fare l'amore.


Quella loro nudità, considerata estremamente volgare dalla società repressa civilmente e mentalmente di allora (ma lo è ancora oggi...) era invece estremamente naturale, al pari di quelle ben più antiche delle tribù selvagge, è noto infatti che esporre il proprio corpo nudo al sole e al vento ne rinforza il sistema immunitario e alleggerisce la mente, rendendola più libera e ricettiva, di conseguenza svaniscono anche le perversioni e i pensieri morbosi, poiché l'occhio abituato alla nudità non penserà più incessantemente ad essa come accade oggi...




Per concludere, dagli anni 60 ad oggi, 
cosa è cambiato?

Tante, troppe cose direi, ma la cosa più importante è che dagli anni 60 ad oggi, abbiamo perso l'occasione di diventare persone migliori.


Daniele Reale


La Santa Inquisizione aveva lo scopo di distruggere la vera Medicina!

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I "VOLI MAGICI" 
LA CHIESA E CONCORRENZA MEDICA


Articolo di Scienza di Confine:

Ieri la "caccia alla droga" illuminava le piazze del mondo, bruciando al rogo le streghe, oggi si sbattono i giovani a marcire nelle prigioni di cemento.

Come non tornare allora con la memoria ai tempi affascinanti dell'Inquisizione e della caccia alle streghe? Se si volesse fare una storia della nostrana guerra alle droghe bisognerebbe partire da qui.



LO STERMINIO DIMENTICATO  e LE ERBE MEDICHE

Estraiamo alcune cose dal libro di Carlo Ginzburg "Storia Notturna"

Quel che più ci interessa è che quella della Chiesa, ci spiega lo storico, era prima di tutto una guerra per imporre l'autorità del prete al di sopra di quella delle streghe e delle guaritrici a cui la gente si rivolgeva per cure generalmente basate su quella che oggi chiamiamo l'Erboristeria... 

In un periodo in cui la medicina scientifica in Europa ancora non esisteva – quando nascerà , per stessa ammissione del buon Paracelso, sarà più indebitata alla cultura delle streghe che ai vari Ippocrate greci che in realtà non si filava nessuno – la scelta per la gente del popolo era limitata essenzialmente a questo: 

o le pozioni di erbe delle megere (streghe e donne guaritrici). oppure la preghiera e l'acqua santa... 



LA VERA MEDICINA POPOLARE


Un grande numero di donne condannate a morte durante la caccia alle streghe erano donne che esercitavano l’attività di guaritrici nelle loro comunità.

Le donne facevano le guaritrici da secoli, c’è una lunga genealogia di donne guaritrici. In Europa furono le responsabili della salute della comunità fino a quando iniziò la caccia alle streghe, essendo le conoscitrici, trasmettitrici e verificatrici di una sapienza ancestrale popolare trasmessa di madre in figlia. 



Di fatto, sono considerate da diversi studiosi 
e studiose le prime mediche e anatomiste 
della storia occidentale...

oltre che le prime farmacologhe, per la loro coltivazione e raccolta di piante medicinali. Erano le conoscitrici dei segreti della medicina empirica.

Per questa ragione erano conosciute dalla comunità come “donne sapienti”. Tuttavia le istituzioni, temendo la loro influenza, le chiamarono “chafarderas” (pettegole), prima di chiamarle streghe.
Le donne conoscevano le applicazioni medicinali di molte erbe e piante e tali conoscenze si imparavano di generazione in generazione da tempi anteriori alla istituzionalizzazione del cristianesimo.



Pare che queste donne mescolassero le pratiche curative con vecchi riti pagani anteriori al cristianesimo. La patina magica che rivestiva la conoscenza delle piante e l’elaborazione di creme e unguenti sembra derivare da questi vecchi riti religiosi. 

Questo fu uno dei fattori che contribuì a considerare l’esistenza di una relazione speciale tra queste donne e il corpo, con il guarire il corpo ma anche con il rapporto tra mente e corpo.


Le streghe-guaritrici usavano analgesici, calmanti e medicine digestive, così come altri preparati per diminuire i dolori del parto, nonostante la posizione contraria della Chiesa, secondo la quale a causa del peccato originale le donne dovevano partorire con dolore. 


Usarono la belladonna (foto) per fermare le contrazioni dell’utero in caso di minaccia di aborto e alcune fonti indicano una strega inglese come scopritrice della digitale, che si usa oggi per curare le malattie coronariche.

Di fatto Paracelso, considerato il “padre della medicina moderna”, affermò nel XVI secolo che tutto quello che sapeva lo aveva imparato dalle streghe. 


Con la caccia alle streghe 
parte di questa conoscenza si perdette...


Ora avete capito perché la Chiesa ci tenesse tanto a metterle le donne sul rogo!! 

Ora sapete a chi dobbiamo la perdita di tutta quella conoscenza medica, portata avanti nei secoli grazie alle tradizioni e a queste meravigliose donne che magari abbiamo avuto tra le "nonne".



LA CHIESA E IL COMPLOTTO 
DI "POTERE"


A partire dal XII secolo apparvero le università legate alla Chiesa..
Le discipline si svilupparono sotto il controllo della Chiesa, nei limiti delineati dalla fede cristiana. Di fatto, giuristi e medici collaborarono ed ebbero un ruolo nella caccia alle streghe, fornendo una cornice legale o agendo come consiglieri nei tribunali...




Si vietò la pratica della medicina a tutti coloro che non ne avessero titolo, e questo significava che alle donne fu tolto il diritto di praticare la medicina come guaritrici, non potendo avere accesso alle università! 

Le donne che avevano esercitato per tutta la vita e per generazioni l’attività di guaritrici, videro allora che gli veniva vietato svolgere il loro lavoro. Tuttavia, affinché la proibizione fosse effettiva, era necessario sradicare la loro influenza nella comunità, farla finita con il rispetto di cui godevano tra i popolo...


Era necessario anche annientare 
la competenza di queste donne, 
che potevano mettere in discussione 
la capacità dei professionisti 
che si laureavano nelle università.


Il genocidio delle donne e gli ignobili ricatti:

Gli inquisitori, con la loro visione patriarcale (l'uomo domina la donna), non potevano accettare che le donne avessero sapienza o potere, per cui affermarono che il potere delle streghe non era proprio. ma proveniva dall'atto sessuale con il Diavolo...

Ad ogni accusata gli inquisitori chiedevano un altro nome, dando inizio a una catena di morte e barbarie. Chiunque poteva denunciare, e una volta denunciata la prima strega, iniziava la catena. 

Inoltre, in questo “delitto” gli inquisitori usavano minori, in particolare le bambine, su cui si faceva pressione perché testimoniassero contro le loro madri...


Le Streghe e i "VOLI MAGICI"


Con l'avanzare del Cristianesimo, le strane facoltà dimostrate dalle piante psicoattive vennero attribuite alpotere del Diavolo, si proclamò la proibizione del tabacco e l'uso della coca tra gli Indios venne definito come blasfemo e superstizioso.











Oltre che straordinarie guaritrici queste donne si concedevano qualche "volo magico" assumendo piante allucinogene del genere "solenacee" e tramite speciali unguenti, cui l'uso sicuro è andato perso con la caccia alle streghe, le immergeva in uno stato di coscienza alterato, facendole volare lontano in mondi lontani con il loro corpo astrale.

Da qui viene l'immagine della strega che vola sulla scopa, in realtà tale scopa serviva a spargersi nelle pareti della vagina tramite masturbazione lo speciale unguento magico che una volta anestetizzato totalmente il loro corpo, ne permetteva la fuoriuscita dello spirito, ora libero dal mondo della materia e dei cinque sensi.

Il famoso "Sabba delle streghe" era il ritrovo che avveniva tra le streghe tra le notte del sabato, solitamente di luna piena, dove queste donne si ritrovavano in foreste e prati, lontane da occhi indiscreti e in cui tutte assieme si immergevano nel volo magico.

Un modo antico per "fuggire" dalla durezza della vita quotidiana di quell'epoca che però non piaceva agli occhi maligni degli inquisitori cristiani e qui trovarono il vero motivo per accusarle e portarle a morte atroce e torture, accusandole di incontrare il Diavolo tramite i loro voli magici...



Insomma la caccia alle streghe da parte della santa inquisizione non è altro che è uno dei tanti tristi capitoli della nostra storia, immersi nell'ignoranza e perversione della mente umana, cui ieri come oggi la popolazione contribuiva alla complicità, accusando spesso le proprie mogli e le proprie figlie..




Dopo aver letto questo articolo, dove lo collochereste il "Diavolo" ?
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